Vaccino antinfluenzale, nei diabetici s’ha da fare: tanti benefici

I pazienti affetti da diabete di tipo 2 dovrebbero fare ogni anno il vaccino contro l’influenza stagionale, perché così facendo si riduce notevolmente il rischio di ricovero in ospedale o di decesso a causa di complicanze cardiovascolari come ictus, scompenso cardiaco e infarto del miocardio. Il dato emerge da uno studio retrospettivo di coorte pubblicato sul Canadian Medical Association Journal

“Gli studi che valutano l’efficacia del vaccino contro l’influenza nelle persone diabetiche sono pochi e hanno dato risultati inconcludenti” scrivono Eszter P. Vamos, dell’Imperial College di Londra, e gli altri autori.
“Nessuno degli studi precedenti aveva aggiustato i dati tenendo conto dei fattori confondenti residui e la maggior parte aveva utilizzato endpoint combinati come il ricovero in ospedale per qualsiasi causa” aggiungono.

Nello studio, i ricercatori hanno analizzato i pazienti adulti con diabete di tipo 2 inseriti nel Clinical Practice Research Datalink, uno dei più grandi database di cartelle cliniche di medici di medicina generale del Regno Unito. L’analisi ha coinvolto 124.503 adulti con diabete di tipo 2 in un arco di tempo di 7 anni (dal 2003/4 al 2009/10), pari a 623.591 anni-persona. Nel periodo considerato, i ceppi dominanti di influenza erano stati l’A (H3N2) nei bienni 2003-2004, 2004-2005, 2006-2007 e 2008-2009, l’A (H1N1) nei bienni 2007-2008 e 2009-2010, e il B nel biennio 2005-2006.

Ogni anno considerato è stato diviso in quattro stagioni: la stagione preinfluenzale (dall’1 settembre fino alla data della stagione influenzale di partenza); la stagione influenzale (data di esordio della stagione come definita dai dati nazionali di sorveglianza fino a 4 settimane dopo la data stabilita di fine stagione), la stagione postinfluenzale (dalla fine della stagione influenzale fino al 30 aprile) e la stagione estiva (dall’1 maggio al 31 agosto). Gli outcome primari sono stati definiti come ricoveri in ospedale per infarto miocardico acuto, ictus, insufficienza cardiaca, polmonite o influenza, e i decessi per qualunque causa, confrontati tra coloro che avevano fatto il vaccino contro l’influenza stagionale e quelli che non lo avevano fatto.

Dopo aver aggiustato i dati per tenere conto di ogni possibile confondimento residuo, negli individui vaccinati contro l’influenza i ricercatori hanno trovato una riduzione del 19% dell’incidenza dei ricoveri ospedalieri dovuti a infarto miocardico acuto (rate ratio di incidenza 0,81; IC al 95% 0,62-1,04), una riduzione del 30% dei ricoveri per ictus (IRR 0,70; IC al 95% 0,53-0,91), una riduzione del 22% dei ricoveri per insufficienza cardiaca (IRR, 0.78; IC al 95% 0,65-0,92), una riduzione del 15% dei ricoveri per polmonite o influenza (IRR, 0,85; IC al 95% 0,74-0,99) e un tasso di mortalità del 24% inferiore rispetto a coloro che non erano stati vaccinati (IRR 0,76; IC al 95% 0,65-0,83).

“Il nostro studio fornisce preziose informazioni sui benefici a medio-lungo termine del vaccino antiinfluenzale nelle persone affette da diabete di tipo 2” hanno concluso gli autori, aggiungendo che “questi risultati evidenziano l’importanza della vaccinazione contro l’influenza come parte della prevenzione secondaria completa in questa popolazione ad alto rischio”.

E.P. Vamos, et al. Effectiveness of the influenza vaccine in preventing admission to hospital and death in people with type 2 diabetes. CMAJ. 2016; doi: 10.1503/cmaj.151059 ).

 

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da PHARMASTAR