In aereo con le siringhe salvavita del figlio, niente imbarco.

Respinto a 7 anni al check in di Malpensa per le siringhe antidiabete nel bagaglio a mano.

È quanto denuncia Nicola Zeni, libero professionista di Milano, papà del bambino protagonista della disavventura, ancora su tutte le furie, anche se alla fine tutto si è risolto (“Ma solo – dice – grazie alle mie conoscenze”).

La rabbia gli monta ancora ogni volta che rivede davanti agli occhi l’immagine del figlio avvinghiato allo zainetto gridare tra le lacrime: “Non mi portate via l’insulina!”

Scherzi delle norme antiterrorismo.

Sono le 20 di mercoledì 25 febbraio, la famiglia Zeni si presenta al check in dell’Eurofly per partire per Malè (Maldive). I problemi nascono quando gli addetti del volo vengono a sapere che il bambino intende salire a bordo con le siringhe per l’insulina.

“Ci hanno dato il permesso per portarne a bordo solo 6 su 70”, racconta Zeni, “e ci è stato suggerito di mettere le altre in valigia”. È un invito che viene respinto al mittente: “Non è possibile rischiare di smarrirle come succede con le valige – spiega Zeni – senza iniezioni nostro figlio rischia di finire in coma nel giro di 36 ore”.

Di qui l’inizio di due ore di discussione, contatti telefonici, richieste di spiegazioni. È intervenuta anche la Polizia. Non è servito a nulla neppure presentare il certificato di malattia del San Raffaele – si infervora Zeni.
La questione si è risolta solo per l’intervento a titolo di amicizia di un pilota Eurofly, informato telefonicamente dell’accaduto da me. Altrimenti saremmo rimasti a terra”.

La vacanza è andata bene, ma Zeni non intende archiviare i fatti: “I diritti dei malati devono essere rispettati – insiste -.

Per l’ENAC i farmaci salvavita possono essere imbarcati per la durata del viaggio, intesa come andata, soggiorno e ritorno. E le norme antiterrorismo parlano di coltelli con lama non superiore a 6 centimetri. L’Eurofly si rifà al regolamento CEE 820 del 2008 che impone limiti sui liquidi che possono essere portati a bordo.
“Sono previste eccezioni per fini medici – fanno sapere da Eurofly. Dopo gli opportuni accertamenti, infatti, la famiglia è riuscita a partire.”

Ma domani Zeni presenterà una denuncia alla Procura della Repubblica.

 

di Simona Ravizza
da Il Corriere della Sera, cronaca di Milano

8 marzo 2009