Uno sguardo “mirato” al fondo dell’occhio

Inesistenti i programmi strutturati di screening per la retinopatia diabetica, nonostante le linee guida.

Il diabete mellito è una malattia caratterizzata da un aumento del glucosio nel sangue, dovuto ad un’insufficienza assoluta o relativa di insulina (l’ormone prodotto dal pancreas che serve ad utilizzare lo zucchero nei tessuti dell’organismo).

Si stima che oggi in Italia i diabetici siano 3.000.000.
La frequenza del diabete mellito sta però aumentando in modo drammatico e si calcola che il numero dei pazienti diabetici raddoppierà nel corso dei prossimi anni.
Questo trend ha indotto l’Organizzazione Mondiale della Sanità a considerare il problema Diabete Mellito come un’emergenza sanitaria internazionale, cui far fronte con appositi programmi organizzativi.

I due organi più precocemente colpiti dal diabete sono l’occhio e il rene. Accade non infrequentemente che la diagnosi iniziale di una malattia diabetica misconosciuta venga fatta dall’oculista attraverso l’esame del fondo oculare.

La retinopatia diabetica è infatti la compIicanza oculare più frequentemente prodotta dal diabete mellito.
Si tratta di una patologia gravemente invaIidante, che rappresenta la principale causa di cecità nella popolazione in età lavorativa. Se la diagnosi di retinopatia diabetica viene eseguita precocemente e si eseguono tempestivamente le terapie più adatte fra le quali campeggia la fotocoagulazione laser, è possibile evitare i più gravi danni visivi. Perché questo possa avvenire è necessario che un efficace programma di screening consenta di individuare i pazienti a rischio di complicanze invalidanti, evitando diagnosi tardive e trattamenti meno efficaci.

È dimostrato che l’applicazione di un ben organizzato programma di screening sarebbe in grado di garantire enormi risparmi in termini di economia sanitaria oltre che un ovvio miglioramento della qualità dell’assistenza fornita ai diabetici.
È stato anche dimostrato che lo screening ed il trattamento della retinopatia diabetica sono le procedure che in medicina garantiscono il miglior rapporto costo/beneficio (QALY: qualità adjusted life year) e cioè, a fronte di un impegno finanziario ed organizzativo relativamente modesto, è possibile ottenere un grande risultato in termini di qualità di vita del paziente.
Nonostante da alcuni anni siano state prodotte in Italia delle Linee Guida per lo Screening ed il Trattamento della Retinopatia Diabetica (ad opera di una commissione alla cui composizione hanno concorso le organizzazioni dei medici e dei pazienti), non esistono tuttora regioni italiane dove un programma strutturato di screening e trattamento sia attivato.

La Fondazione G.B. Bietti-IRCCS ha in programma la realizzazione di un progetto di screening e trattamento della retinopatia diabetica. Tale programma prevede la realizzazione di stazioni periferiche per lo studio del fondo dell’occhio dei soggetti diabetici. Presso tali stazioni saranno rese disponibili delle fundus camera che non richiedono la dilatazione pupillare per riprendere il fondo dell’occhio del paziente.

Le immagini così acquisite saranno per via telematica inviate ad un centro lettura (reading center) con sede presso la Fondazione Bietti per I’Oftalmologia-IRCCS che provvederà ad assegnare un livello di gravità alle lesioni eventualmente presenti, oltre che definire la sede e le modalità di esecuzione dell’eventuale trattamento .

 

 

MARIO STIRPE
Presidente Fondazione Bietti

 

da: “Salute” supplemento de La Repubblica” del 23.02.06