Un medaglione scudo per isole pancreatiche

Direttamente dal Congresso EASD 2008, nuove speranze per i malati di diabete di tipo 1: si tratta di speciali nanocapsule per il trapianto di isole pancreatiche con immunosoppressione localizzata. Camillo Ricordi, direttore scientifico del Diabetes Research Institute dell’Universita’ di Miami, a margine della conferenza stampa di apertura lavori, spiega cosi’ lo studio delle speciali nanocapsule:
“Si tratta di un apparecchio in materiale biocompatibile (plastica o titanio) simile ad una medaglia, realizzato come una rete sottilissima che lascia passare all’interno vasi e sostanze nutritive. Una medaglia di 1 cm per 4 e dallo spessore di mezzo cm. Al suo interno – continua Ricordi – racchiude isole pancreatiche, i fattori di crescita ed i farmaci immunosoppressori, che vengono liberati solo li’ dove vi e’ l’esigenza”. Il trapianto delle isole e’ una procedura che all’inizio aveva dato molte speranze ma nei trapiantati, dal secondo anno in poi, diminuiva progressivamente l’insulinodipendenza.
“Stiamo mettendo a punto nuovi mix di farmaci da immunosoppressione – continua Ricordi – per arrivare all’insulinoindipendenza (90 a due anni).
Se gli studi continueranno a dare risultati positivi, tra 5-7 anni le nanocapsule diverranno una realta’ per tutti i malati di diabete di tipo 1 – si augura Ricordi, il cui nome sara’ dato all’apparecchio da lui inventato. –
Certo, a quel punto tutti i pazienti chiederanno un trapianto di isole pancreatiche e si presentera’ forte il problema dei donatori. In Italia, a fronte di 1.200 donatori, ci sono un milione e mezzo di pazienti, per non parlare degli Usa, dove per 6.000 donatori registriamo circa 20 milioni di potenziali riceventi – conclude: – ecco perche’ e’ fondamentale continuare a studiare le staminali embrionali. La ricerca non puo’ arrestarsi”.

 

AGI

8 settembre 2008