Sanità negata

Sassari 30 Maggio 2007

Oggetto: Sanità negata,

per le persone con diagnosi di diabete non c’è limite al degrado sanitario.

Oltre le situazioni di malasanità e di pessima organizzazione dobbiamo registrare la negata sanità nei confronti delle persone con patologia diabetica.

Presso la pediatria diabetologica di Sassari, che segue oltre 350 bambini e ragazzi,da 18 mesi un solo pediatra garantisce l’assistenza, l’accoglienza, la formazione delle famiglie, l’individuazione dei percorsi terapeutici e insegnamento all’utilizzo degli strumenti, rispondere al telefono, occuparsi delle emergenze, e garantire i turni di guardia medica .

Le famiglie con uno o più bambini colpiti da questa patologia, anche se disorientate. pensando ad una situazione provvisoria hanno tentato di pazientare, ma la settimana dal 14 al 20 maggio 2007, l’unico pediatra diabetologo ha usufruito di un periodo di ferie e per queste famiglie la situazione è precipitata, con la conferma definitiva che per loro il sistema sanitario ha completamente negato l’assistenza medica..

Nelle altre pediatrie diabetologiche della Sardegna la situazione non è molto diversa, anche se non cosi drammatica .

Nessuna pediatria ha percorsi di formazione e supporto per le famiglie.

Le scuole non rispettando gli obblighi che la legge impone, di fatto negano l’assistenza sanitaria ai bambini e ragazzi con patologia di diabete.

Una famiglia di fronte alle schede guida da consegnare alle scuole dei propri figli con patologia diabetica ci scrive , con amarezza e grande preoccupazione :

“Carissimo compagno di battaglie!!, quasi certamente queste note le avevo già lette, al mio rientro a casa da lavoro le leggerò attentamente. Vorrei trovare la frase fatidica ” anche le maestre possono, se disponibili, eseguire un controllo glicemico senza alcun rischio per nessuno”. La saluto Cristina”.

L’appello è drammatico ma decine di richieste ogni giorno arrivano alla nostra associazione, e rappresentano l’abbandono di migliaia di bambini e ragazzi.
“il popolo che abbandona i giovani, soprattutto quelli con difficoltà è senza futuro”

Per bambini, ragazzi, adulti e anziani, che sono finiti nelle grinfie di chi non scrive le ricette per il farmaco e/o i presidi, la sensazione di essere rimasti soli ed abbandonati a se stessi ad affrontare una patologia complessa e molto pericolosa ormai è una realtà.

“Raccomandiamo di non muoversi dall’ambulatorio del medico di medicina generale senza la ricetta e attivando una resistenza passiva, ma all’interno dell’ambulatorio fino all’arrivo eventuale delle forze dell’ordine”.

Le testimonianze che ci arrivano telefonicamente o per iscritto e quelle che ascoltiamo a voce durante gli incontri organizzati per fare informazione e dare conforto sono desolanti.

Pazienti anziani ci hanno raccontato di essersi recati nella farmacia della ASL di loro competenza ed il farmacista di turno ha ricettato il ritiro dei presidi per tre mesi, ma la farmacia del loro paese si è rifiutata di consegnare quanto prescritto, in quanto provvista di materiale per solo 2 mesi, come da accordi con l’ASL, invitando i malcapitati ad intraprendere un altro pellegrinaggio verso la farmacia della asl per la correzione della ricetta, percorrendo complessivamente circa 270 km.

Ci chiediamo se negare con i fatti il diritto all’assistenza e alla cura del diabete è nell’interesse dei cittadini che affrontano disagi o semplicemente si vogliono salvaguardare poteri o altri interessi.

Se i responsabili dell’organizzazione di questo sfascio hanno ancora dignità professionale e morale provino a darci chiarimenti, sarà difficile ma tenteremo di capire.

Cordiali saluti

Michele Calvisi

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