Per il diabete di tipo 2 un aiuto dalla dieta mediterranea

Uno studio condotto in Italia su un gruppo di 215 pazienti con diabete di tipo 2 recentemente diagnosticati sembra indicare che la dieta mediterranea può contribuire a tenere sotto controllo la glicemia, ritardando l’introduzione dei farmaci.

Il campione era composto da soggetti con BMI medio maggiore di 25 e glicoemoglobina inferiore all’11%. Lo studio è durato 4 anni.
Le diete a cui sono stati sottoposti i partecipanti erano di due tipi: una di tipo “mediterraneo” ma a basso contenuto di carboidrati, con prevalenza di verdure, carni bianche, pesce, olio di oliva e frutta; l’altra era quella consigliata dalla American Heart Associacion che si basa sul un basso consumo di grassi saturi e di zuccheri.

Dopo un anno e mezzo il ricorso ai farmaci ipoglicemizzanti (al fine di mantenere i livelli di glicoemoglobina sotto il 7%) si è reso necessario per il 12% dei partecipanti che seguivano la dieta mediterranea; per l’altro gruppo, che seguiva le raccomandazioni AHA, la percentuale era del 24%.
Dopo 4 anni, le percentuali erano del 44% per chi seguiva la dieta mediterranea e del 70% per chi seguiva le raccomandazioni AHA.
Tutti gli indici significativi di controllo del diabete (emoglobina glicata, glicemia a digiuno, lipidi plasmatici) erano migliori nel primo gruppo.

Dallo studio sembra emergere che la dieta mediterranea (con un contenuto limitato di carboidrati) è più indicata per tenere sotto controllo la glicemia e gli altri fattori di rischio, in particolare di quello cardiovascolare. Appare inoltre utile a ritardare l’utilizzo dei farmaci nei neo-diagnosticati.