Negli ultimi 25 anni i diabetici nel mondo sono centuplicati

I più colpiti sono le persone tra i 20 e i 60 anni, dai 50 anni in poi si rischiano memoria e pensiero.

Al 20° Congresso mondiale sul diabete in Canada, la Federazione Internazionale del diabete (IDIF) ha rivelato un aumento progressivo costante dei diabetici nel mondo: si è passati dai 30 milioni del 1985 ai quasi 300.000 milioni di oggi di cui oltre la metà tra i 20 e 60 anni, appartenenti a Paesi con reddito medio-basso.
Le previsioni indicano inoltre che il tasso di crescita continuerà a salire fino a sfiorare i circa 435 milioni nel 2030.

Dai 50 anni d’età in poi il diabete può far peggiorare la memoria, ridurre la velocità di pensiero e diminuire la flessibilità mentale: i diabetici inoltre potrebbero non accorgersi del declino “delle riserve celebrali”, sostiene il dottor David Knopman della Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota.

Una recente ricerca olandese rende noto però, che tenendo sotto controllo gli zuccheri nel sangue, questi effetti potrebbero ridursi notevolmente.

 

AGI