L’ossigenoterapia indicata per le ulcere agli arti inferiori.

Quando si sente parlare di camera iperbarica si pensa immediatamente ai sommozzatori e agli incidenti da immersione. Eppure nuovi studi hanno dimostrato come proprio l’ossigeno terapia iperbarica sia un valido alleato dei pazienti diabetici.

«Alcune complicanze del diabete, come le ulcere degli arti inferiori, hanno trovato nella terapia con ossigeno iperbarico un ausilio determinante per la velocizzazione e il completamento della guarigione, specie se nelle forme ulcerative siano coinvolti, oltre ai tessuti molli, anche le strutture tendinee e osteo-articolari dei piedi – spiega Bruno Amato, professore associato di chirurgia generale del Dipartimento di Chirurgia generale, geriatrica. oncologica e tecnologie avanzate del Policlinico federiciano».

I trattamenti di iperossigenazione prevedono cicli giornalieri, della durata di circa un’ora, nelle camere iperbariche. «L’ossigeno terapia iperbarica è basata sulla somministrazione di ossigeno puro in ambienti ermeticamente chiusi come camere iperbariche entro cui, con aria immessa dall’esterno, si alimenta la pressione ambientale – precisa il dottor Guido Moffa dell’istituto partenopeo per la riabilitazione. Tale metodica rende possibile la diffusione dell’ossigeno nei liquidi corporei in concentrazione fino a 15 volte superiore a quella normale. L’ossigeno può così diffondersi anche dove arrivano con diffìcoltà i globuli rossi, normalmente essenziali per veicolare questo gas vitale».

Non ci sono particolari controindicazìoni. Non possono essere sottoposti a questa terapia i pazienti cosiddetti critici (post infartuati o colpiti da ictus). In caso di emergenza. infatti. non possono essere assistiti perché restano isolati per tutta la durata del trattamento.

«La raccomandazione principale per il paziente è quella di favorire l’interazione. come per lo più avviene. fra il personale medico addetto alla camera iperbarica e il medico curante – spiega il professore Amato».

I benefici della terapia iperbarica non sono solo fisici ma anche psicologici. Secondo gli esperti l’accelerazione del processo di guarigione rappresenta un fattore di grande impatto psicologico per soggetti che vengono considerati cronici o inguaribili.

Ma non basta. Il miglioramento dell’ossigenazione ha riflessi su tutti i tessuti del!’organismo e non solo su quelli malati, dando l’effetto di un momento di “grazia energetica” per ciascun paziente: «Ricordiamo come venga considerata impropriamente una forma di doping per gli sportivi – conclude il professore Amato – quale forma di benessere truccato, ma certo non dannoso».

 

 

 

 

 

Laura Cerri

da: “Il Mattino” del 27.04.06

 

2 maggio 2006