La retinopatia diabetica

 

Principio cardine del follow up del paziente affetto da diabete mellito tipo 1 e’ il buon controllo metabolico che, nel corso della vita, riduce o annulla la possibilita’ di sviluppare complicanze da iperglicemia cronica.

Cosa significa buon controllo?

L’emoglobina glicosilata viene considerata dalla maggior parte dei diabetologi un parametro fondamentale di valutazione dell’andamento metabolico, ed e’ ormai universalmente riconosciuto che un valore di emoglobina glicosilata costantemente al di sotto del 7.5% riduce al minimo la possibilita’ di sviluppare complicanze microangiopatiche.
Questo non e’ pero’ l’unico parametro di valutazione del controllo metabolico.

Dobbiamo infatti considerare le fluttuazioni glicemiche giornaliere: “picchi” di iperglicemia seguiti da ipoglicemie sono comunque indice di scarso compenso metabolico, anche se l’emoglobina glicosilata rimane entro il range stabilito.
Inoltre numerosi studi stanno valutando il ruolo della predisposizione genetica nello sviluppo delle complicanze a lungo termine.

La complicanza piu’ frquente e piu’ precoce nei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 e’ la retinopatia diabetica, eccezionale prima della puberta’.

Principali fattori di rischio di retinopatia diabetica sono, oltre al cattivo controllo metabolico, la durata della malattia (superiore ai 10 anni) e la presenza di sviluppo puberale.

Al fine di ridurre la probabilita’ di sviluppo di retinopatia diabetica, esistono lineee guida di prevenzione; tra queste riassumiamo quelle stilate e riviste annualmente dall’American Diabetes Association (ADA) e quelle dell’International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes (ISPAD).

CRITERI ADA e CRITERI ISPAD di prevenzione della retinopatia diabetica.

Raccomandazioni generali:

Un ottimo controllo metabolico e valori normali di pressione arteriosa riducono considerevolmente il rischio di sviluppo della retinopatia diabetica.

Screening

Pazienti con esordio precedente alla puberta’ devono essere sottoposti a esame del fundus dopo 5 anni dall’esordio o a 11 anni o comunque all’inizio della puberta’.

Pazienti con esordio successivo alla puberta’ devono essere sottoposti a un primo controllo oculistico entro 2-3 anni dall’esordio della malattia; successivamente, i pazienti devono essere controllati annualmente.

Le donne che programmano o sono gia’ in corso di gravidanza devono essere sottoposte a controllo oculistico entro il primo trimestre e ad altri controlli frequenti fino ad un anno dopo dal parto.

Per ridurre, quindi, la possibilita’ di sviluppare complicanze oculari si sottolinea la necessita’ di sottoporsi annualmente all’esame del fundus.

Il Centro Regionale di Diabetologia Pediatrica afferente all’Istituto Giannina Gaslini di Genova, e’ dotato di un retinografo di nuova generazione, in grado di “fotografare” 9 campi del fondo dell’occhio e di valutare, quindi, anche le porzioni piu’ periferiche della retina.

Tale esame e’ assolutamente non invasivo, semplice da eseguire, rapido, e necessita solo la dilatazione (il paziente quindi non potra’ guidare auto o moto il giorno dell’esame).
Non e’ attualmente considerato necessario sottoporsi a fluorangiografia se l’esame del fundus risulta nella norma.
Il primo segno di retinopatia diabetica e’ la presenza di microaneurismi e microemorragie; successivamente, nella retina compaiono essudati e segni di microinfarti dei vasi retinici.
Tale fase e’ definita non proliferante: e’ importante sottolineare come a questo stadio la retinopatia sia reversibile con un miglioramento del controllo metabolico.

Raccomandiamo, pero’, che tale miglioramento debba essere graduale e progressivo e non eccessivamente rapido. Se il controllo metabolico, invece, non migliora, la retinopatia e’ destinata ad evolvere verso la fase cosiddetta “proliferante”.
La terapia con il laser e’ l’unico mezzo, raggiunto questo stadio, per preservare una normale acuita’ visiva.

Auspichiamo che fra i nostri piccoli pazienti solo pochi nel corso della vita presentino problematiche legate alla comparsa di retinopatia diabetica; grazie allo sviluppo di nuove terapie e di nuovi mezzi di monitoraggio siamo in grado di prevenire o comunque di arrestare il processo, fermo restando la necessita’ di frequenti contatti con il proprio Centro Diabetologico al fine di monitorare il controllo metabolico e porre le eventuali modifiche terapeutiche per ottimizzarlo.

 

 

 

 

Nicola Minuto
Federica Baldi

da Diabete Giovani n. 21, Anno IV

25 maggio 2006