Il caldo aumenta la possibilità di obesità e diabete

Il caldo puo’ favorire lo sviluppo dell’obesita’ e il diabete e questo dimostra il ruolo fondamentale che puo’ avere la temperatura esterna nella lotta a queste malattie.

Lo ha detto stamani ad Empoli il prof. Saverio Cinti Ordinario di Anatomia Umana all’Universita’ di Ancona e Presidente Eletto della Societa’ Italiana Obesita’, nell’ambito del V Congresso Nazionale della SIAS (Societa’ Italiana Alimentazione e Sport) organizzato in collaborazione con la ASL 11 di Empoli e Fondiaria SAI, in corso di svolgimento nei locali del Polo Universitario della citta’ toscana e che vede riuniti 250 tra medici e specialisti di fama nazionale che si confrontano sui temi della corretta alimentazione degli sportivi e sull’obesita’ e gli altri disturbi alimentari.

Questa teoria innovativa, che deriva da tanti anni di studi e pubblicati sulle piu’ importanti riviste scientifiche, e’ stata messa a punto dal prof. Cinti e della sua equipe dell’Istituto di Anatomia Umana della Facolta’ di Medicina dell’Universita’ di Ancona.
Secondo questi studi nel corpo umano esistono due tipi di tessuti adiposi (grassi), quello “bianco” che e’ ampiamente conosciuto e composto dalle tradizionali cellule grasse e quello “bruno” che invece ha una funzione totalmente diversa e che si oppone all’accumulo di grasso favorendo la difesa dell’organismo contro il diabete e l’obesita’ considerata ora una vera e propria malattia.
Questo perche’ rispetto al “bianco” contiene una molecola specialissima che invece che produrre energia, come fanno tutte le altre cellule, producono calore. Fino ad oggi il tessuto adiposo “bruno” era stato individuato solo nei neonati ma oggi e’ stato scoperto anche nei ragazzi e nelle persone adulte.
Secondo una statistica e’ stato dimostrato che su 100 ragazzi dai 15 ai 16 anni il 20% e’ abbondantemente provvisto di tessuto “adiposo bruno”. In piu’ e’ stato notato che gli individui che vivono nei paesi freddi sono meno grassi e hanno meno rischi di ammalarsi obesita’ e di diabete rispetto a quelli che vivono nei paesi caldi a prescindere dal regime alimentare.

“Il messaggio innovativo che vogliamo lanciare – spiega Cinti – soprattutto ai pediatri e ai genitori e’ di non tenere troppo al caldo i propri figli fino a 15 anni. D’inverno basta tenere in casa e nelle scuole una temperatura di 19 gradi per far crescere la presenza di tessuto adiposo bruno che puo’ aiutare l’individuo a prevenire l’obesita’ e il diabete”.

In piu’ l’altra novita’, individuata da Cinti e’ che le cellule mature possono cambiare identita’ in modo del tutto inaspettato. Tale fenomeno cellulare potrebbe superare il problema etico legato all’uso delle cellule staminali embrionali aprendo nuovi orizzonti nell’uso delle cellule nel futuro della medicina.

 

AGI