Diabete: in crescita numero dei malati e spesa sanitaria; associazione medici diabetologi e slow food insieme per la prevenzione

Cresce il numero di persone con diabete nel nostro Paese: secondo le più recenti stime, confermate dalle rilevazioni condotte dal Consorzio Interuniversitario Cineca nel rapporto dell’Osservatorio Arno Diabete che analizza le prescrizioni di farmaci, è colpito da questa condizione il 4,5% della popolazione assistita dal Sistema sanitario nazionale (SSN).

“In numeri assoluti, ciò significa che circa 3 milioni di Italiani hanno il diabete. Il dato è comunque sottostimato, poiché è noto che esiste una quota di persone con diabete, pari a circa 1 milione di Italiani, che lo è senza sapere di esserlo – ha affermato Umberto Valentini, Past-President dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD), presentando il XVI Congresso Nazionale AMD che si svolgerà a Sorrento dal 21 al 24 novembre prossimi.

Al centro dei lavori sarà il tema della prevenzione: “Prevenzione della malattia, per evitare che aumenti a dismisura il numero dei malati, e prevenzione delle sue complicanze, serie e invalidanti, causa di peggioramento della qualità della vita di chi già soffre di diabete, di aumento difficilmente controllabile dei costi per il sistema sanitario e, non dimentichiamolo, di morti”, ha proseguito Valentini.

Poco meno di 1 persona con diabete su 10 è colpita dalla forma di tipo 1, che compare durante l’infanzia, ma può presentarsi fino ai 40 anni di età, quando il pancreas è incapace di produrre insulina o ne produce quantità scarsissime. Le restanti persone sono interessate dal diabete di tipo 2, che si sviluppa nel caso l’organismo non sia più in grado di utilizzare in maniera adeguata l’insulina che produce. Questa forma appare di solito nell’adulto, ma di recente ne è stato riscontrato un aumento, legato soprattutto al sovrappeso e all’obesità, tra i giovani, una delle ragioni alla base dell’aumento anno dopo anno del numero di persone che mostrano la malattia. Infatti, nel 1997 le persone con diabete rappresentavano il 3% della popolazione, e se la quota di persone con tipo 1 è abbastanza stabile, intorno alle 180.000 unità, sono aumentate quelle con il tipo 2, passate da circa il 2,7% di 10 anni fa al 4,1% di oggi.

Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità che stima 350 milioni di diabetici nel mondo per il 2025, la crescita in Italia per tale data sarà del 50%. Si prevede, cioè, che tra 20 anni sarà diabetico quasi 1 italiano su 10.

Oltre alla crescita del numero di persone con diabete, ciò che deve preoccupare è l’aumento della spesa sanitaria. Secondo il rapporto Arno, una persona con diabete costa annualmente al SSN in media 2.589 euro: 827 (31,9%) per farmaci, 1.274 (49,2%) per ricoveri dovuti alle complicanze, 488 (18,9%) per prestazioni specialistiche e diagnostiche. Una persona con diabete assorbe il 54% di risorse in più di un assistito non diabetico, anche e soprattutto per malattie e disturbi concomitanti (ipertensione, dislipidemia, ecc.) e per l’incidenza delle inevitabili complicanze: la malattia coronarica (angina, infarto) è da 2 a 4 volte più frequente rispetto ai non diabetici; le persone con diabete contribuiscono per circa un terzo ai nuovi casi di dialisi; la metà di tutte le amputazioni non legate a traumi è causata dal diabete; la patologia è un’importante causa di disfunzione sessuale; infine, il diabete rappresenta la prima causa di cecità fra gli adulti.

“Secondo i dati elaborati dalla ASL (Azienda sanitaria locale) di Brescia, nella quale opero, e che conduce un programma di gestione strategica (disease management) della malattia, le persone con diabete rappresentano circa il 4% degli assistiti, ma “consumano” l’11% delle risorse sanitarie.

Grazie a questo programma, coinvolgendo le diverse figure professionali mediche e non mediche e organizzandone l’azione, è possibile attuare interventi di prevenzione delle complicanze attraverso un miglior controllo del profilo metabolico del diabetico. Agendo così si è passati da un costo medio pro capite di circa 2.650 euro nel 2000 a un costo di 2.500 euro nel 2003, con una drastica diminuzione del costo per ricoveri (-28,8%), indice
proprio di una minor presenza di complicanze. In altre parole, si è ottenuto un duplice risultato: miglior qualità della vita delle persone con diabete e impatto positivo sui costi per il sistema”, ha concluso Valentini.

“Questo, tuttavia, non è sufficiente – ha aggiunto Adolfo Arcangeli, Presidente AMD – Infatti, è necessario un intervento più incisivo a monte. Si deve ridurre l’incidenza della malattia, ossia il numero di nuovi casi, attraverso quella che viene chiamata prevenzione primaria. Il diabete – naturalmente il tipo 2 – può essere prevenuto adottando corretti stili di vita, cioè alimentazione equilibrata e attività fisica”.

In questa direzione opera l’alleanza che AMD ha recentemente stretto con Slow Food. “L’accordo – ha continuato Arcangeli – il primo di questo tipo tra organizzazioni appartenenti a universi apparentemente distanti, nasce da una radice comune: l’impegno a diffondere la cultura della vita ‘sana’. Ha per obiettivo il sensibilizzare i cittadini ad alimentarsi con gusto, ma in modo corretto e bilanciato, nel rispetto delle tradizioni del nostro Paese”.

Il progetto educativo che oggi vede la luce si chiama “Diabete? No grazie!”. “Nasce con un sito – www.diabetenograzie.it – sviluppato dall’Associazione Medici Diabetologi e dedicato alle persone che ritengono o scoprono, con l’apposito test disponibile on-line, di essere a rischio di diabete e vogliono fare qualcosa per evitarlo”, ha spiegato Luca Monge, Direttore di AMDcomunicAzione.

Attraverso sei sezioni che corrispondono ad altrettanti ‘passi’, sotto l’attenta guida di un simpatico topino (in realtà uno Psammomys obesus, un topo che se sta fermo sviluppa facilmente il diabete, ma se riprende a fare esercizio fisico… gli passa!) il navigatore raccoglie informazioni interessanti veicolate attraverso interventi e dialoghi immaginari con medici ed esperti. Non mancano ‘testimonial’ d’eccezione: il grande cuoco, Alfonso Iaccarino del Don Alfonso di Sant’Agata, l’esperto di turismo alternativo, il prof. Duccio Canestrini, Silvio Barbero, segretario generale di Slow Food Italia.

“Il sito rappresenta il primo momento di un’azione che AMD e Slow Food intendono proseguire con iniziative vicendevolmente sostenute, nell’interesse delle persone con e senza diabete”, ha detto ancora Monge. Il progetto proseguirà con la collaborazione di esperti di AMD a congressi e pubblicazioni promossi da Slow Food e vivrà un interessante momento di confronto e dibattito proprio al congresso scientifico AMD di Sorrento, dove si svolgerà la tavola rotonda “Come mangiare sano e gustoso” cui prenderanno parte esponenti del mondo scientifico, enogastronomico, della ristorazione e del turismo.

 

 

 

da Salute Europa