I fattori di rischio

Nel diabete di Tipo 2, uno dei maggiori fattori di rischio è un eccessivo peso corporeo (sovrappeso, obesità) correlato ad insulino-resistenza. Oltre all’aumento della sedentarietà tipico della vita urbana, ad esempio, e delle cattive abitudini alimentari, sono stati identificati come fattori di rischio anche due condizioni definite IGT e IFG.

L’IGT (Impaired Glucose Tolerance – ridotta tolleranza al glucosio) è caratterizzata da livelli di glicemia a digiuno nella norma e livelli post-prandiali più alti del normale ma non tali da far classificare una persona come diabetica. In questo caso, l’insulina viene prodotta in quantità inadeguata o si tratta di insulina non efficace a controllare il glucosio. Le persone con IGT hanno maggiori probabilità di sviluppare una forma di diabete di tipo 2.

L’IFG (Impaired Fasting Glycaemia – alterata glicemia a digiuno) è un altro fattore di rischio, distinto dal precedente, caratterizzato da valori di glicemia a digiuno elevati ma comunque non sufficienti a definire una diagnosi di diabete e livelli variabili di glicemia post-prandiale.

Un altro elemento importante è la familiarità per il diabete, che in Italia ad esempio interessa il 25 % degli uomini e il 29% delle donne (fonte Epicentro ISS).

Sono numerosi i fattori che rappresentano un rischio per lo sviluppo di diabete di Tipo 2; alcuni di essi sono stati testati in un modello epidemiologico e ne è stato ottenuto un semplice questionario che consente di definire un Diabetes Score (The IGLOO – Impaired Glucose Tolerance and Long-Term Outcomes Observational – study).

 

 

 

tratto da Salute Europa

7 novembre 2006