Giornata mondiale del diabete: ricercatori finanziati dall’UE al lavoro per far fronte alla sfida globale

Il 14 novembre di ogni anno è la giornata mondiale del diabete, la principale campagna di sensibilizzazione mondiale per questa malattia cronica. Più di 346 milioni le persone soffrono di diabete e oltre l’80% dei decessi legati a questa malattia avvengono in paesi a basso e medio reddito, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). 
In Europa il diabete colpisce oggi circa 30 milioni di persone, ma il numero è destinato ad aumentare ulteriormente ed entro il 2015 si stima che ne soffrirà il 10% della popolazione del continente. Il diabete di tipo 2, in particolare, è la quinta causa di morte nel mondo e contribuisce allo sviluppo della malattia coronarica, dell’ictus, della malattia vascolare periferica e della malattia renale allo stadio terminale. Le proiezioni non sono incoraggianti: si prevede che oltre 900 milioni di persone soffriranno o saranno ad alto rischio di diabete di tipo 2 entro i prossimi due decenni. Ciò avrà un impatto non solo sulla vita dei malati di diabete, ma graverà anche sul sistema sanitario globale. I ricercatori europei e l’Unione europea sono al lavoro per individuare e sviluppare le migliori opzioni di trattamento e per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa malattia cronica. Il seguente è solo un assaggio di quello che gli europei stanno facendo per aiutare coloro che ne hanno più bisogno. 

Esistono due tipi di diabete: il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2. Il primo è caratterizzato da una diminuzione della produzione di insulina e dalla necessità di somministrare insulina per regolare lo zucchero nel sangue. Il secondo è una malattia dell’età adulta, causata dall’incapacità dell’organismo di utilizzare in modo efficace l’insulina prodotta dal pancreas. 
La professoressa Juleen Zierath del Karolinska Institutet in Svezia, assegnataria di una sovvenzione Advanced Grant del Consiglio europeo della ricerca (CER), ha avviato uno studio per indagare il meccanismo che controlla la sensibilità all’insulina nel diabete di tipo 2. In particolare, sarebbe interessante determinare l’impatto della dieta e dell’esercizio fisico nel corso della malattia e di individuare i meccanismi cellulari inerenti. 
I risultati del progetto ICEBERG (“Discovery of type 2 diabetes targets”) potrebbero rivelarsi fondamentali per alimentare nuove terapie farmacologiche per combattere questo disturbo. ICEBERG è sostenuto con 2,5 milioni di euro nell’ambito del Settimo programma quadro dell’UE (7° PQ). 

La professoressa Zierath ha identificato i geni che regolano il consumo di energia delle cellule che hanno un’espressione modificata nelle persone con diabete di tipo 2. Tali alterazioni nell’espressione avvengono attraverso un processo chiamato metilazione del DNA (acido desossiribonucleico), una forma di regolamentazione “epigenetica”. In questo modo l’espressione genica viene modificata senza alterare la sequenza del DNA di fondo. La professoressa Zierath cerca di dimostrare se la metilazione del DNA dei geni che controllano la sensibilità all’insulina è colpita dall’obesità grave e dall’esercizio. 

La ricerca sul diabete in Europa è altresì trainata da quattro importanti progetti che promuovono la cooperazione a livello internazionale: EPI-MIGRANT, MEDIGENE, RODAM e GIFTS. Ogni progetto mette in luce i fattori genetici e ambientali che si traducono in variazioni di prevalenza e incidenza dei disturbi metabolici in popolazioni specifiche ben caratterizzate. Tutti cercano di individuare nuovi fattori di rischio, genetici e non, per il diabete e l’obesità. I risultati potrebbero avere un ruolo importante nel migliorare la diagnosi e il trattamento, e potrebbero portare alla creazione di nuovi bersagli terapeutici. 

I quattro progetti sull’interazione gene-ambiente nel diabete e nell’obesità in specifiche popolazioni stanno forgiando collaborazioni tra ricercatori europei e colleghi in Asia e Africa, nonché in Oceania. Tale interazione sosterrà la ricerca a livello globale, risultando efficace nel realizzare un obiettivo comune. 

Sostenuto con quasi 3 milioni di euro di finanziamenti, EPI-MIGRANT (“Identification of epigenetic markers underlying increased risk of T2D in South Asians”) è stato avviato all’inizio di questo mese e riunisce esperti provenienti da Australia, Finlandia, India, Italia, Giappone, Mauritius e Regno Unito. I partner del progetto stanno valutando lo stile di vita, i fattori di rischio ambientali, genetici ed epigenetici coinvolti nei tassi particolarmente elevati di diabete di tipo 2 nelle popolazioni dell’Asia meridionale. Il team cercherà di dare una risposta a come questi diversi fattori di rischio interagiscono. 

MEDIGENE (“Genetic and environmental factors of insulin resistance syndrome and its long-term complications in immigrant Mediterranean populations”) si sta concentrando sui fattori genetici e ambientali della resistenza all’insulina nelle popolazioni mediterranee immigrate in Europa (tra cui Tunisia, Algeria, Marocco, Turchia). Il consorzio MEDIGENE sta integrando la discendenza delle popolazioni mediterranee in studi di epidemiologia, locus refining e associazione sull’intero genoma. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 2,9 milioni di euro nell’ambito del 7° PQ. Il consorzio è composto da esperti provenienti da Albania, Algeria, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Marocco, Romania, Russia, Spagna, Tunisia e Turchia. 

RODAM (“Type 2 diabetes and obesity among sub-Saharan African native and migrant populations: dissection of environment and endogenous predisposition”), finanziato dall’UE con un totale di 2.9 milioni di euro, partirà nel gennaio 2012. I partner del progetto intendono affrontare una serie di questioni chiave relative al diabete di tipo 2 e all’obesità nelle popolazioni ghanesi che vivono in Europa e nel loro paese d’origine. Saranno valutati i fattori clinici, (epi)genetici, dello stile di vita e psico-sociali, nonché l’utilizzo dei servizi sanitari. Del team RODAM fanno parte esperti provenienti da Belgio, Germania, Ghana, Paesi Bassi e Regno Unito. 

Il progetto GIFTS (“Genomic and lifestyle predictors of foetal outcome relevant to diabetes and obesity and their relevance to prevention strategies in South Asian peoples”), che inizia nel mese di febbraio 2012, intende studiare la prevalenza e l’incidenza del diabete in un certo numero di popolazioni dell’Asia meridionale. Saranno di particolare interesse gli indicatori precoci della malattia. GIFTS, con quasi 3 milioni di euro di finanziamenti UE, riunisce esperti provenienti dal Bangladesh, Germania, Finlandia, India, Spagna e Regno Unito. 

Sull’importanza di lavorare insieme per combattere il diabete, il commissario per la Ricerca, l’innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn commenta: “I problemi globali richiedono azioni e soluzioni globali. Il diabete è una malattia, che colpisce tutti i paesi del mondo, ricchi e poveri. Solo unendo le forze a livello internazionale tra ricercatori, operatori sanitari e industria saremo in grado di affrontare queste sfide in maniera significativa. Ci impegniamo per cogliere i vantaggi della cooperazione internazionale in questo settore”. 

La Commissione europea ha in programma un evento speciale a Bruxelles, il 9 e 10 febbraio 2012, in cui le agenzie nazionali di finanziamento dei paesi partner e gli scienziati di alto livello si riuniranno per individuare le problematiche principali della ricerca sull’interazione gene-ambiente nel diabete e l’obesità in popolazioni specifiche. Questo evento si propone di esplorare ulteriormente il potenziale per la cooperazione internazionale nel campo e sarà un passo importante verso un’iniziativa globale per la ricerca sul diabete/obesità in popolazioni specifiche. Maggiori informazioni saranno disponibili dall’inizio di dicembre sul sito degli eventi riguardanti la ricerca.

 

 

da Commissione Europea Cordis