Decreto semplificazione. Cittadinanzattiva: “Passo in avanti per qualità vita pazienti cronici e rari”

“L’adozione della nuova ricetta per i pazienti cronici è una misura positiva perché va incontro alle necessità di semplificazione per questi cittadini che da tempo segnaliamo essere alle prese con il peso eccessivo della burocrazia, come dimostrano per esempio l’attesa di un anno per l’invalidità civile, quelle per la legge 104 e per l’erogazione delle protesi e ausili. La misura avrà riflessi positivi anche per i medici di famiglia, perché vengono alleggeriti dalla attività amministrativa, chiediamo però che si impegnino a reinvestire questo tempo recuperato nel miglioramento della presa in carico dei pazienti”. Queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. 

“Ricordiamo comunque – ha continuato Aceti – che la migliore attività di semplificazione per tutti i cittadini, e non solo i pazienti cronici, consisterebbe nel voler mettere in campo finalmente una efficace lotta alle liste di attesa, che rappresentano ad oggi uno dei principali ostacoli non solo all’accesso, ma addirittura alla cura delle patologie”. 

“Rispetto invece alla norma sulla nomina dei Direttori Generali delle Asl, cogliamo un dichiarato passo indietro rispetto alle nomine di carattere meramente politico – ha concluso Aceti – accogliamo favorevolmente la decisione di investire sulle effettive capacità amministrative e manageriali di una figura fondamentale per il servizio pubblico. E’ quantomai fondamentale nella ricerca dell’ efficientamento del sistema garantire alte capacità manageriali nella sanità pubblica su tutto il territorio nazionale. I successivi passi da compiere in questa direzione sono la garanzia di una modalità di selezione indipendente e trasparente e la successiva valutazione dell’operato dei DG, nella quale vanno coinvolte le Organizzazioni di cittadini e pazienti. E’ evidente che un bravo manager, per raggiungere gli obiettivi prefissati, deve essere messo nelle migliori condizioni per farlo anche attraverso risorse economiche e umane certe e adeguate al reale fabbisogno della sanità italiana”.

 

 

da quotidianosanità.it