Che cos’e’ un analogo?

Come e’ noto, il trattamento con insulina rappresenta il cardine della terapia del diabete mellito di tipo 1 (T1DM); essa deve essere integrata da un appropriato piano nutrizionale e da una adeguata educazione del giovane paziente e della sua famiglia sul diabete, sulle sue complicanze e sull’importanza di un adeguato trattamento, al fine di raggiungere due importanti obiettivi: il benessere attuale del bambino e la sua salute futura.

L’odierna disponibilita’ di un gran numero di formulazioni di insulina e di diversi regimi di trattamento offre un’ampia possibilita’ di gestire al meglio il diabete, personalizzando la terapia in base alle caratteristiche del singolo paziente.
Molte formulazioni d’insulina sono attualmente disponibili per la gestione del T1DM nel bambino e nell’adoloscente: insuline a breve durata d’azione, insuline ad azione intermedia, insuline a lunga durata d’azione, analoghi ad azione rapida, analoghi a lunga durata d’azione.

Due analoghi dell’insulina ad azione rapida sono stati approvati per uso clinico: l’insulina lispro e l’insulina aspart.
Tali molecole derivano da semplici sostituzioni di alcuni aminoacidi della molecola originaria dell’insulina, da cui consegue una conformazione prevalentemente monomerica, che determina un piu’ rapido assorbimento.
Numerosi studi clinici hanno valutato l’efficacia e la sicurezza delle insuline lispro e aspart in eta’ pediatrica e ne hanno confrontato gli effetti sul controllo glicemico con quelli dell’insulina regolare.

Un altro analogo a breve durata d’azione e’ l’insulina glulisina. Due analoghi a lunga durata d’azione sono attualmente disponibili sul mercato e sono in corso di valutazione anche in eta’ pediatrica: l’insulina glargina e l’insulina detemir.

Diversi studi hanno confrontato la farmacocinetica e la farmacodinamica della glargina con quella dell’insulina NPH nella popolazione pediatrica, dimostrando la superiorita’ della glargina rispetto all’NPH, soprattutto in termini di durata d’azione e di riduzione dei picchi insulinemici.
Il rischio di ipoglicemia, soprattutto notturna, e’ ridotto con l’uso della glargina.

Per quanto riguarda l’uso della detemir nella popolazione pediatrica, fino a oggi sono disponibili i dati di uno studio in cui il suo profilo farmacocinetico e’ stato valutato in una popolazione di bambini e adolescenti ed e’ stato confrontato con quello di un gruppo di adulti.
Da questo studio e’ emerso che la farmacocinetica della detemir nei bambini e negli adolescenti e’ molto simile a quella riscontrata negli adulti, che anche la detemir ha uno spettro d’azione piu’ prevedibile rispetto all’NPH e che la sua durata d’azione e’ molto piu’ lunga della NPH.

La somministrazione di insulina puo’ avvenire secondo diversi regimi che si differenziano per il numero di somministrazioni giornaliere e anche per le formulazioni usate. Non esiste, in genere, uno schema terapeutico unico e capace di garantire in tutti i pazienti lo stesso successo, ma il programma di trattamento deve essere personalizzato e deve rappresentare un elemento dinamico soggetto a modificazioni, in rapporto ai continui cambiamenti, tipici di un organismo in crescita.

In ogni caso, lo schema di trattamento insulinico con 3-4 iniezioni giornaliere deve essere considerato come prima scelta terapeutica, in quanto in grado di simulare meglio, rispetto ad altri regimi (soprattutto quello a 2 somministrazioni giornaliere)m la secrezione fisiologica d’insulina.
Tale schema, noto anche come “basal-bolus”, consiste nella somministrazione di una dose di insulina rapida prima di ogni pasto e nella somministrazione di insulina a rilascio intermedio prima di andare a letto.

Con questo regime terapeutico, l’uso di analoghi rapidi (Aspart, Glulisina, Lispro) e gli analoghi lenti (Detemir, Glargine) puo’ rivelarsi di grande utilita’ e in grado di migliorare il controllo metabolico e ridurre il rischio di ipoglicemie, soprattutto notturne.

La ricerca scientifica e la tensione morale per il miglioramento continuo hanno fornito negli ultimi lustri insuline sempre migliori. E’ auspicabile che cio’ continui anche in futuro per avere insuline ancora piu’ perfezionate e in grado di migliorare la qualita’ del controllo metabolico e la qualita’ della vita nei bambini con diabete.

 

 

 

Prof. Francesco Chiarelli

direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Chieti

da Diabete Giovani, n. 21, Anno IV

25 maggio 2006