Caro Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
Ebbene si, nonostante abbia 18 anni ancora ti scrivo. No, tranquillo, non voglio la macchina e nemmeno un vestito nuovo. Non voglio un nuovo paio di scarpe e nemmeno quella bella borsa che ho visto in vetrina al centro commerciale. No, non voglio quel computer super tecnologico e nemmeno quel costosissimo telefono. Forse alla mia richiesta penserai che sarebbe stato meglio se avessi desiderato una delle cose che ho elencato sopra. Io ti chiedo soltanto un po’ di tranquillità, di serenità, non ti chiedo la cura definitiva a questo macigno, ti chiedo almeno un giorno di pace, un giorno di “vacanza” non solo dalla scuola ma anche dal diabete! So che non puoi farlo ma mi piace potetmi illudere che magari il 25 dicembre io possa svegliarmi e trovare sul comodino al posto di tutti quegli “attrezzi” una bella fettona di pandoro con tanto di zucchero a velo e un bel cappuccino, di trovare mia madre sorridente e non preoccupata per i pranzi e le cene natalizie che sarà difficile gestire. Vorrei per un giorno poter non “bucarmi”. Comunque sia non mi lamento e se mi chiedessi di regalare la mia “giornata libera” per dare la cura definitiva a chi sta peggio lo farei volentieri. Io la cura ce l’ho, provvisoria, ma ce l’ho.
Sperando nella ricerca,
con affetto Sandra.

 

 

 

di Sandra Bucci