Trapianti: “cellule antirigetto” regolano le difese del corpo

Trapianto di organo a prova di rigetto senza l’uso di farmaci immunosoppressivi? E’ il traguardo cui puntano ricercatori portoghesi che hanno scoperto una famiglia di ‘cellule antirigetto’, cioe’ che sopprimono la risposta immunitaria contro l’organo trapiantato. Esperti dell’universita’ di Lisbona, secondo quanto e’ stato resa nota dal Journal of Immunology, hanno condotto uno studio su topolini mostrando che queste ”cellule antirigetto”, definite ”killer naturali”, si localizzano nel fegato dove sopprimono la risposta immunitaria, impedendo il rigetto ma senza compromettere il normale funzionamento del sistema immunitario. Dopo un trapianto i pazienti sono costretti a prendere vita natural durante immunosoppressori, cioe’ farmaci che prevengono una reazione immunitaria contro l’organo trapiantato, onde evitarne il rigetto. Ma questi farmaci non sono del tutto innocui perche’ indeboliscono le difese immunitarie del paziente. L’idea dei ricercatori portoghesi, guidati da Marta Monteiro, e’ quella di ”creare” organi immuno-tolleranti, cioe’ organi antirigetto grazie a queste cellule. Gli esperti hanno scoperto un sottogruppo delle cellule ‘natural killer’ che e’ dotato di un gene chiave – Foxp3 – per il controllo del sistema immunitario. Questo gene da’ alle natural killer insolite proprieta’ regolatorie, rendendole capaci di sopprimere la risposta immunitaria. Infatti, iniettando nei topolini tali cellule killer precedentemente rese fluorescenti per seguirle nel corpo dei topi, i ricercatori hanno visto che queste ‘marciano’ tutte verso il fegato impedendo che li’ il sistema immunitario insceni una reazione di rigetto. Siamo agli inizi ma questo studio suggerisce una strada da seguire come alternativa ai farmaci antirigetto.

 

(ANSA).