Svizzera: trapianto di pancreas e di isole pancreatiche

Pancreas e isole pancreatiche vengono trapiantati soprattutto nei centri di Ginevra e Zurigo (a Berna talvolta si eseguono trapianti combinati di isole pancreatiche e rene).

Nel 2005, in Svizzera sono stati trapiantati 9 pancreas (se non diversamente indicato, la fonte è Swisstransplant). Dopo una diminuzione del numero di trapianti nella seconda metà degli anni 1990, sono stati nuovamente raggiunti i livelli di più di dieci anni fa. I trapianti isolati di pancreas sono diventati rari, questo perché dagli anni 1990 è sempre più frequente il trapianto combinato rene-pancreas per pazienti che soffrono di gravi disfunzioni legate al diabete di tipo I (meno frequente).

Da pochi anni a questa parte, soprattutto nel caso di pazienti affetti da un grave diabete di tipo I, invece di trapiantare il pancreas intero si opta sempre più spesso per il trapianto delle isole pancreatiche, sia in concomitanza con il trapianto di rene, sia in un secondo tempo.

L’iniezione delle cosiddette isole di Langerhans, responsabili della produzione di insulina, è un intervento più semplice e meno invasivo rispetto al trapianto di un pancreas intero.

Alla metà degli anni 1990, in Svizzera i trapianti di isole pancreatiche erano ancora una rarità. Nel 2002 il numero di tali trapianti ha toccato l’apice di 22 (di cui sei combinati con un rene), per poi scendere a 12 nel 2005: in quattro casi le isole pancreatiche provenivano dall’estero, mentre tre donazioni sono passate dalla Svizzera ai Paesi europei.


Tempo d’attesa e tasso di sopravvivenza

Nel 2005 i pazienti in lista d’attesa per un trapianto di pancreas o di isole pancreatiche erano 61. La lista d’attesa è stabile dal 2000. Nel 2005 il tempo d’attesa medio per un trapianto era di 209 giorni (isole pancreatiche e rene), 237 (isole) o 276 (pancreas). Vi sono notevoli oscillazioni di anno in anno e anche il tempo di attesa individuale può risultare molto diverso da quello medio. Ogni anno si contano da uno a due decessi di persone in lista d’attesa di un pancreas o di isole pancreatiche.

Il trapianto di pancreas intero fa segnare un ottimo tasso di sopravvivenza. Secondo le statistiche statunitensi, il tasso di sopravvivenza del trapianto combinato rene-pancreas intero è del 95 per cento a un anno, del 91 per cento scarso a tre anni e dell’86 per cento a cinque anni (dati del 2003; fonte: US-Transplant). Dopo un trapianto isolato di pancreas il tasso di sopravvivenza raggiunge quasi il 97 per cento nel primo anno, il 94 per cento scarso dopo tre anni e il 91 per cento dopo cinque anni.

Questi valori non vanno confusi con il tasso di sopravvivenza dell’organo, che in parte può essere molto più basso: in particolare, la sopravvivenza del pancreas dopo trapianto isolato è pari al 78 per cento a un anno e al 64 per cento a tre anni, mentre dopo cinque anni sopravvive solo il 57 per cento degli organi. Il trapianto combinato rene-pancreas ha esiti migliori sulla sopravvivenza del pancreas, con tassi pari al 92 per cento dopo un anno, all’85 per cento dopo tre anni e al 77 per cento scarso dopo cinque anni. Se il trapianto fallisce, i pazienti possono sopravvivere solo assumendo regolarmente farmaci a base di ormoni e enzimi o sottoponendosi a un secondo trapianto.

Nel trapianto di isole pancreatiche vengono iniettate – a seconda del peso corporeo del paziente – fino a un milione di cellule estratte da più pancreas altrimenti inutilizzabili. A seconda dell’intensità della reazione di rigetto attivata dal sistema immunitario del paziente, possono occorrere fino a tre trapianti.
Negli ultimi anni, le prospettive di successo del trapianto di isole pancreatiche sono enormemente migliorate, soprattutto grazie alla tecnica sviluppata a Edmonton in Canada nel 1999. Il nuovo metodo prevede l’impiego di un numero maggiore di cellule e di nuove combinazioni di farmaci per controllare la reazione di rigetto.
Tuttavia, dato che il numero di pazienti sottoposti a questo metodo e monitorati sul lungo periodo è ancora molto limitato, vi sono divergenze tra i risultati degli studi eseguiti finora. In ogni modo, nel 70 fino al 90 per cento dei casi le isole trapiantate producono perlomeno una parte dell’insulina necessaria.

 

 

Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP)

4 settembre 2007