Speranza dal cordone

Un piccolo studio americano presentato al congresso dell’Ada di Chicago apre nuove speranze nella terapia del diabete di Tipo 1.

Cellule staminali isolate dal sangue del cordone ombelicale sono state iniettate a sette piccoli pazienti, di età compresa tra i 2 e i 7 anni, ai quali era stato diagnosticato di recente un diabete di tipo 1.
La terapia cellulare, resa possibile dal fatto che le madri di questi bambini avevano depositato il cordone ombelicale nelle apposite banche al momento del parto, si è rivelata in grado di preservare una certa produzione di insulina, così che a distanza di sei mesi è stato possibile ridurre la somministrazione di insulina esogena. Si tratta in assoluto del primo tentativo di cura del diabete giovanile attraverso le staminali del cordone ombelicale.

“Le staminali del sangue cordonale”, spiega Michael Haller dell’Università della Florida, “riuscirebbero a contenere l’attacco auto-immunitario responsabile della distruzione delle cellule beta pancreatiche nei diabetici di tipo 1, realizzando così una sorta di immunoterapia naturale. Non è escluso poi che queste staminali possano differenziarsi in cellule beta pancreatiche in grado di produrre insulina. Visto che la donazione del cordone ombelicale si va diffondendo, riteniamo che questo approccio sia destinato a svilupparsi sempre di più”. “L’impiego delle staminali cordonali nella terapia del diabete di tipo 1″, commenta Colin McGuckin, professore di medicina rigenerativa all’Università di New Castle upon Tyne (UK), ” è di enorme importanza. Il sangue del cordone ombelicale infatti contiene cellule specializzate capaci di impedire il rigetto di feto e placenta da parte della madre durante la gravidanza”.

 

di Maria Rita Montebelli

da Supplemento Salute di Repubblica.it

12 luglio 2007