Se veramente volete che questa tragedia planetaria che è il diabete sia curata, il primo impegno deve venire da voi.

” Ho una mia personale “idea” di come mai la Giornata del Diabete non abbia avuto la risonanza che avrebbe meritato. Perchè …”c’è di peggio”.
Mi spiego.

La vita si vive meglio quando “pensiamo positivo”.
La teoria del “c’è di peggio” si può applicare ad ogni campo della nostra esistenza. Facciamo un lavoro che non ci soddisfa? “C’è di peggio!”
Abbiamo un partner non proprio sempre attento ai nostri sentimenti? ” C’è di peggio!”
Una macchina vecchiotta? “C’è di peggio!”
E’ un pò il restyling del “chi si accontenta, gode” di antica memoria. E spesso “funziona”.

Ma francamente quando parliamo di malattie, già mi sembra assurdo stilare classifiche, addirittura “minimizzarle” mi sembra strano…strano quando pensiamo all’impatto che certe “tesi” hanno sull’opinione pubblica, sui governanti, sui finanziatori della ricerca.

Ma chi volete sia disposto a spendere un centesimo per una malattia (ohibò, chiamiamola CONDIZIONE che sennò mi sento discriminato!) che “non è granchè?”
Chi mai dovrebbe impegnarsi a cercare una soluzione ad una malattia (ops, condizione!) che “c’è di peggio”?
Spesso i diabetici (non tutti, ma molti) fanno a gara a “dimostrare” che “non gli serve niente”, che sono come gli “altri”, che non hanno bisogno delle tutele che lo Stato (bontà sua!) riconosce a lavoratori e famiglie (mi chiedo perchè le Associazioni “perdano tempo”…), rifiutano l’invalidità e spesso stigmatizzano chi la chiede per sè o i propri figli.
E allora? Io Stato, io spettatore di Domenica In, io che firmo l’8 per 1000 PERCHE’ devo donare un solo centesimo a favore di una ricerca che “non serve”?
Chi sono i migliori (o peggiori!) testimonial di una campagna di sensibilizzazione? I diretti interessati, ovviamente.
Ma se un diabetico va dicendo in giro che “se ci si vuole curare, il diabete è come non averlo, che non influisce minimamente sulla propria vita, che è piena e normale” (che vuol dire anche ” tu disgraziato e scellerato che hai le complicanze te le sei cercate, arrangiati! Peggio per te!) perchè mai io dovrei investire risorse in un campo di ricerca “inutile”? Con tutte le malattie serie che ci sono!

Avete mai sentito qualcuno dire ad un malato di cancro ai polmoni: “hai fumato 2 pacchetti di sigarette al giorno, ora crepa come un cane!”?
Qualcuno si è “risentito” perchè Freddy Mercury, Rock Hudson, e tanti altri sono morti di AIDS perchè non conducevano una vita diciamo “di specchiata moralità”?
Qualcuno dice a chi si becca l’AIDS perchè non usa il preservativo (e poi lo passa pure al partner!) “sei un gran porco, tienitelo”! No.
Si è fatto, giustamente, il possibile e l’impossibile per sconfiggere questa e le altre malattie mortali. A prescindere dal fatto che potessero essere prevenute.

Sciami di attori, cantanti, organizzano eventi a favore della ricerca sull’AIDS: noi, tutt’al più una partitella in uno stadio mezzo vuoto con 4 bambini che portano uno striscione.

Il tipo 1 poi, sappiamo, non è prevenibile, al contrario di moltissimi tipi di tumore, che o con un corretto stile di vita o con una prevenzione puntuale, possono comunque essere curati, non sono più condanne a morte, come fino a pochi anni fà. Grazie alla ricerca.
Una ricerca costante, pressante, incessante che nessuno di noi vorrebbe fosse abbandonata, meno finanziata. Ciò che si vorrebbe e che le stesse risorse che si spendono per “certe” malattie, si spendessero anche per altre. L’Alzheimer forse ci fa meno paura? La sclerosi multipla? Il Lupus? Le leucemie? A me no.
A me ogni malattia fa paura, anche se non ce l’ho. E vorrei fosse curata. Ma soprattutto ho rispetto per chi questa malattia la vive, per i loro familiari, che meritano di essere ascoltati.

Sto divagando, ma era per dire, che ogni malattia ha diritto di essere curata, non solo quelle che “ci toccano” da vicino: il mio non è “egoismo”.

Il diabete attualmente colpisce 246 milioni di persone nel mondo e si prevede ne colpirà 380 milioni nel 2025. Ogni anno 7 milioni di persone sviluppano il diabete.
Si stima che il diabete causerà 3,8 milioni di morti nel mondo nel 2007, circa il 6% della mortalità totale, circa la stessa dell’HIV/AIDS. E persino un numero maggiore muore di malattie cardiovascolari, aggravate dai disordini causati dal diabete e dall’ipertensione.

Ogni 10 secondi una persona muore a causa del diabete. Ogni 10 secondi 2 persone sviluppano il diabete. Dal 10% al 20% dei diabetici muore per insufficienza renale.
Si stima che oltre 2 milioni e mezzo di persone al mondo siano affetti da retinopatia diabetica. La retinopatia diabetica è la prima causa di cecità negli adulti in età lavorativa (dai 20 ai 65 anni) nei paesi industrializzati. In media, le persone con diabete 2 muoiono 5-10 anni prima delle persone non diabetiche, per la maggioranza dei casi per malattie cardiovascolari.
Il tipo 1 è particolarmente gravoso in termini di mortalità nei paesi poveri, dove molti bambini muoiono perchè l’accesso all’insulina non è garantito dai governi e spesso non è disponibile a nessun prezzo.
Studi recenti condotti in Zambia, Mali e Mozambico portano alla luce questa drammatica realtà: una persona che richieda insulina per sopravvivere in Zambia vivrà circa 11 anni; in Mali 30 mesi, in Mozambico una persona che abbia bisogno di insulina si presume abbia un’aspettativa di vita di 12 mesi. (dati IDF)
Per queste persone…”c’è di peggio?”
Forse per chi come noi usa internet, vive in uno stato che si fa carico di (quasi) tutte le spese mediche, che va regolarmente dal diabetologo….ma noi siamo un’elite. Anche in Italia.
Noi viviamo a Milano, Roma, Genova, Bari, Palermo, ma … a Scandicci? A Secondigliano? “che fine fa” un bambino diabetico? Persino a Sant’Antioco si muore di diabete non diagnosticato! In Sardegna, la regione a più alta incidenza di diabete in Italia!

Se veramente volete che questa tragedia planetaria che è il diabete sia curato il primo impegno deve venire da voi, da chi è malato, con la vostra testimonianza. Altrimenti… continuiamo ad illuminare i monumenti di blu una volta l’anno, regaliamo palloncini.. .e continuiamo a pensare che “c’è di peggio”.

 

 

 

Daniela D’Onofrio