Public Affairs award 2011 all’Associazione medici diabetologi

Conferito all’Associazione Medici Diabetologi (AMD) il Public Affairs Award 2011 per la categoria società scientifiche, grazie al progetto ormai quinquennale: “Annali AMD – indicatori di qualità dell’assistenza diabetologica in Italia”.

Istituito dalla PAA-Public Affairs Association, l’associazione dei professionisti delle relazioni istituzionali e della lobbying che operano nel settore della sanità, rappresentante dell’Italia, insieme alla Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana), in seno all’organizzazione internazionale Global Alliance for Public Relations and Communication Management, il riconoscimento, consegnato nel corso del 3° Convegno nazionale PAA, premia le organizzazioni che meglio hanno operato con iniziative volte a consentire un reale sviluppo del sistema socio-sanitario del Paese.

“Nati nel 2006, gli Annali AMD rappresentano un sistema unico al mondo di monitoraggio e miglioramento continuo della qualità della cura e di promozione delle “best practice” in ambito diabetologico; sono diventati negli anni un riferimento internazionale, utilizzato come modello per l’introduzione di nuovi indicatori di qualità nelle linee guida dell’International Diabetes Federation 2011”, ha spiegato Carlo B. Giorda, Presidente di AMD. 

Ogni anno viene pubblicato un rapporto sulle prestazioni erogate da un’ampia rete di servizi di diabetologia (oggi ne partecipano 251 ovvero oltre un terzo del totale dei servizi italiani) e sui risultati raggiunti in termini di salute degli assistiti. “Il rapporto è basato sul confronto tra specifici ‘indicatori’ di processo, cioè le prestazioni erogate, e di esito, ossia i risultati di salute ottenuti sulle persone con diabete, con lo scopo di fotografare la realtà assistenziale italiana e di valutare efficacia ed efficienza del sistema,  guidando nel contempo le strategie di miglioramento e di governance”, ha detto Giacomo Vespasiani, Coordinatore del progetto Annali AMD.

“Una realtà assistenziale che con orgoglio possiamo definire di ottimo livello, con un buon grado complessivo di controllo della malattia nelle persone assistite dai centri italiani, pur con la necessità di ulteriori miglioramenti. A titolo di esempio, l’emoglobina glicata (HbA1c), il parametro di riferimento, risulta, infatti, inferiore al 7% in un quarto dei pazienti con diabete di tipo 1 e in quasi la metà (44%) di quelli con tipo 2. Secondo le linee guida, 7% è l’obiettivo da raggiungere per prevenire le complicanze della malattia diabetica; il valore medio italiano è di gran lunga migliore di quello che si rileva in simili analisi compiute negli Stati Uniti, in cui autorevolissime rilevazioni riportano dati superiori al 9,5% in percentuali dal 20 al 40% e oltre l’8% in percentuali tra il 40 e il 50%”, conclude Giorda.

 

 

da Pharmastar.it