Protocollo Nazionale per scambi di reni tra coppie

Avrebbero voluto donare un rene al compagno o coniuge ammalato. Ma il loro atto d’amore è stato fermato dall’incompatibilità genetica. Oggi per le coppie più sfortunate si fa strada una nuova speranza: scambiarsi il partner, o meglio i reni.
Sfruttando un nuovo protocollo nazionale messo a punto dal Centro nazionale trapianti (Cnt), che prevede la possibilità di donazione crociata tra coppie disponibili a donare un organo al proprio partner o familiare.  

”Oggi siamo giunti al perfezionamento della procedura che amplia la possibilità di ottenere un trapianto da donatore vivente”, spiega Nanni Costa. Il risultato, infatti, sarà quello di inserire una nuova specificazione nei criteri di gestione della banca dati del Cnt, creando un registro di coppie affettive e coppie biologiche. Una lista di ‘scambisti di reni’, che andrebbero ad aggiungersi alle segnalazioni per il trapianto da vivente.

Dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2007 sono 1.120 quelle raccolte dal Cnt, circa 780 i trapianti eseguiti, di cui 98 nel 2006 e 30 nel 2007. Mentre le segnalazioni annullate o revocate per mancanza di idoneità, o per aver optato per il trapianto da cadavere, sono state in tutto 250.
Con la formalizzazione della nuova procedura dovranno essere presi in considerazione aspetti nuovi, che complicano i passaggi burocratici già necessari per la donazione da vivente.

”Lungo il cammino ci siamo dovuti porre una serie di problemi”, sottolinea Nanni Costa. Dalla questione dei consensi, alla necessità, qualora il donatore e il ricevente vivano in due città diverse, di individuare il centro in cui effettuare il trapianto. Ecco perché c’è voluto un anno per definire il protocollo.

 

 

(Adnkronos Salute)