Pazienti cronici. Prescrizioni farmaceutiche più facili, anche dal medico di famiglia. Accordo in Aifa

Buone notizie per quei 10 milioni di pazienti che sono alle prese con le cure delle malattie croniche: medici di famiglia e specialisti collaboreranno per il loro benessere. Stop alla corsa a ostacoli per l’acquisto dei medicinali per queste particolari patologie, fino ad oggi prescrivibili solo dopo la predisposizione di un Piano terapeutico da parte dello specialista. Si tratta di centinaia di prodotti di 32 diverse categorie terapeutiche. Il Tavolo sulla medicina generale avviato in Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, si è  trovato d’accordo sulla necessità di coinvolgere i medici di famiglia nel trattamento delle patologie croniche, in sinergia con i medici specialisti . 

“Un processo che esamineremo da un punto di vista tecnico già dal prossimo incontro, in modo da garantire appropriatezza prescrittiva e aderenza terapeutica, senza costringere più i pazienti a un faticoso e costoso ping-pong tra noi e i nostri colleghi specialisti per ottenere i medicinali” , ha spiegato Silvestro Scotti, Segretario nazionale della Fimmg, la federazione medici di famiglia. 

Un sistema che fino ad oggi ha tagliato fuori i medici di famiglia, costringendo i malati a saltare dallo studio del proprio dottore di fiducia al medico specialista. Il tutto con esborso di un super-ticket mediamente di 50 euro, quello appunto dovuto sulla visita specialistica ed indagini necessarie ogni qualvolta c’è da aggiornare il piano terapeutico. 

“Oggi – ha continuato Scotti – quando valutiamo che un paziente necessita di un prodotto prescrivibile solo dietro definizione di un piano terapeutico dobbiamo dirottarlo dallo specialista. E sono già 50 euro. Spesso però il paziente torna senza piano e con richieste di esami diagnostici da noi già effettuati che ovviamente lo specialista non conosce e siamo così costretti a rinviarlo allo stesso specialista dietro esborso di altri 50 euro oltre che a convincere il paziente che quegli esami non vanno ripetuti. Idem quando il piano, che dura solitamente tra i 3 mesi e un anno, va aggiornato. Cosa che accade spesso trattandosi in molti casi di cure per malattie croniche”.
Finita qui? No, perché in alcune Regioni è richiesto anche il passaggio alla farmacia ospedaliera per il rilascio della prima dose di farmaci e il timbro sulla prescrizione per ottenere le successive confezioni nella farmacia sotto casa. 

“Dopo incontri, riunioni e tavole rotonde, finalmente agli annunci ora dovrebbero però seguire i fatti – ha annunciato il Segretario nazionale della Fimmg – L’Aifa ha concordato sulla opportunità di creare un raccordo tra specialisti e medici di medicina generale per poter gestire senza steccati i piani terapeutici dei malati cronici anche utilizzando le piattaforme web. Evitando così ai nostri assistiti di dover affrontare veri e propri percorsi ad ostacoli per poter accedere a farmaci essenziali, con liste d’attesa per l’ accesso alle visite specialistiche spesso improponibili. Ci auguriamo ora che la nuova convenzione della medicina generale incentivi i medici di famiglia a dotarsi di quegli strumenti diagnostici di primo livello per poter effettuare direttamente nello studio del medico di famiglia accertamenti come la spirometria per la Bpco, che solitamente precedono la predisposizione dei piani terapeutici per i malati cronici. Una novità – ha concluso Scotti- che consentirebbe agli assistiti di risparmiare tempo e denaro: quelli fino ad ora spesi per liste d’attesa e superticket su visite specialistiche e accertamenti diagnostici”

Tra i medicinali “a ricetta limitativa” con obbligo di Piano terapeutico figurano gli anticoagulanti di nuova generazione, le incretine per il trattamento del diabete e le associazioni di farmaci per la Bpco.

 

da quotidianosanità.it