Mutilato in una casa inagibile E non gli danno neanche la pensione

Il diabete gli ha portato via le gambe e con loro la possibilità di continuare a lavorare onestamente per vivere con dignità. Una storia piena di sacrifici quella di Attilio Iannarelli, 64enne di Pozzilli e oggi per lui neppure un centesimo di pensione di invalidità. Perché la burocrazia ha i suoi tempi e così, a più di un anno dall’intervento che lo ha inchiodato su una sedia a rotelle, l’ex operaio combatte ogni giorno con mille difficoltà. Da più di due anni aspetta che l’Inps gli conceda un sussidio per sopravvivere. Anche perché non ha una famiglia e abita in una casa inagibile. E pure la sua carrozzella elettrica spesso non funziona. Ad aiutarlo c’è il buon cuore degli amici, che cercano di fare quel che possono, ma non basta. Lui le tasse le ha sempre pagate e adesso si aspetta, o almeno spera, che le istituzioni facciano la loro parte. La domanda all’Inps per ottenere la pensione di invalidità è stata presentata da tempo. Ma ad oggi, a quanto pare, ancora nessuna risposta e il 64enne al momento non ha nemmeno i soldi per fare la spesa. Stanco di aspettare, Attilio ha lanciato suo appello a chiunque possa fare qualcosa, perché si sente abbandonato. «Ho l’impressione che l’assistenza sanitaria – ha detto – non funzioni come dovrebbe funzionare e mi sembra che tutti si siano dimenticati di me. Io ho difficoltà a fare tutto e anche i movimenti più semplici, come mettermi a lettoo uscire di casa , sono diventati complicati. Non ho un centesimo di pensione e i quattro soldi che avevo da parte li ho spesi per spostarmi quando sono stato male. Ho chiesto aiuto al Comune, attraverso l’assistenza sociale. Mi hanno assicurato che mi avrebbero aiutato. In un anno mi hanno dato 130 euro. Prima di Natale sono rimasto bloccato per strada con la carrozzella, ma nessuno è venuto in mio soccorso».

«Quello di Attilio – ha detto il sindaco di Pozzilli Nicandro Tasso – è un dramma nel dramma. Noi ci stiamo muovendo, ma la legge purtroppo non ci consente spazi di manovra. Da tempo abbiamo interessato sia l’Asrem che l’Ambito sociale di zona. Stiamo sollecitando l’Inps affinché acceleri la pratica per la pensione. Al contempo, nel privato, ci stiamo sforzando di fare il possibile per trovare una soluzione. Non siamo insensibili al dolore di Attilio che, per me, prima di tutto è un amico». Nelle ultime ore poi la storia del 64enne di Pozzilli è rimbalzata sulle pagine dei socialnetwork, commuovendo e facendo indignare il popolo del web. «È davvero questa – scrivono in molti – l’Italia che meritiamo?»
Qualcuno si è reso disponibile a dare una mano, mentre sono tutti d’accordo sulla necessità di lanciare un appello alle istituzioni, affinché intervengano e si prendano cura di un uomo contro cui il destino si è davvero accanito troppo.

 

di Deborah Di Vincenzo

 

da IlTempo.it