Messa a punto nuova classe di famaci

Un gruppo di scienziati e’ riuscito a creare una nuova classe di farmaci antidiabete che colpiscono un unico interruttore molecolare e che promettono di ridurre notevolmente gli effetti collaterali delle sostanze terapeutiche attualmente utilizzate.
La scoperta, opera dei ricercatori dello Scripps Research Institute e del Dana-Faber Cancer Institute della Harvard University, apre la strada allo sviluppo di metodi terapeutici nuovi contro il diabete che abbiano minimi effetti collaterali e superino i problemi che, ad esempio, sono emersi con farmaci come il rosiglitazone, che sara’ ritirato dal mercato in autunno a causa dell’aumento di rischio cardiaco che si presume comporti.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, descrive un nuovo composto chimico, indicato con la sigla SR1664.
“In questo studio, abbiamo dimostrato questi nuovi composti funzionano in modo efficace attraverso un meccanismo d’azione che colpisce un obiettivo di grande rilevanza clinica per il diabete”, ha spiegato Patrick Griffin, primo firmatario dell’articolo.
“Un meccanismo d’azione che limita in modo significativo gli effetti collaterali dei farmaci attualmente in commercio”, ha aggiunto Griffin.
Il diabete colpisce quasi ogni anno quasi 24 milioni di bambini e adulti nei soli Stati Uniti, secondo l’America Diabetes Association. Nella nuova ricerca, il team ha scoperto delle disfunzioni in molti geni nel momento in cui una proteina nota come PPAR subisce il processo di ‘fosforilazione’ (quando un gruppo fosfato e’ aggiunto a una proteina) da parte di un enzima, il Cdk5 chinasi. Secondo gli studiosi, bloccare l’azione del Cdk5 sulla proteina PPAR e’ un approccio valido per lo sviluppo di farmaci anti-diabetici. Ed e’ questo il principio di funzionamento del composto SR1664.
La sostanza non ha mostrato, nei topolini da laboratorio, gli effetti collaterali classici legati ai farmaci anti-diabetici, come l’aumento di peso e l’aumento del volume del plasma (effetti avversi ben presenti, ad esempio, nel rosiglitazone).
Inoltre, studi condotti su colture cellulari hanno mostrato che il composto SR1664 non ostacolava la formazione delle ossa e non aumentava la produzione di grasso nelle cellule ossee, altri effetti’ collaterale di molte terapie attuali.

da AGI