La dimensione della pupilla è indice di complicanze nei giovani diabetici

Secondo uno studio pubblicato su Diabetes Care, verificare la funzionalità del sistema nervoso neurovegetativo mediante un test della pupilla potrebbere essere d’aiuto nel prevedere quante probabilità hanno i giovani diabetici di sviluppare patologie microvascolari (ovvero malattie a carico dei capillari).

In seguito ad una ricerca iniziata negli anni 90, studiosi australiani hanno riscontrato che le dimensioni della pupilla negli adolescenti diabetici di tipo 1 erano indice del deterioramento della retina, oltre che della microalbuminuria.

La microalbuminuria, una complicanza del diabete caratterizzata da tracce di albumina nelle urine, costituisce il primo segnale di patologie renali ed è un indicatore dell’aumento del rischio per le patologie cardiache.

La D.ssa Ann M. Maguire e i suoi colleghi del Childrens Hospital di Westmead a Sydney, Australia, hanno esaminato i dati di 335 adolescenti diabetici di tipo 1 sottoposti all’inizio degli anni ’90 a test cardiovascolari e della regolazione pupillare da parte del cosiddetto sistema nervoso neurovegetativo.

Dopo 12 anni, è stato condotto uno studio di follow-up al quale hanno partecipato 137 pazienti.

Di questi, il 10% presentava una retinopatia grave che richiedeva laser terapia, il 15% una retinopatia moderata e il 44% una retinopatia leggera.

Il 19% in totale presentava microalbuminuria.

Sebbene non sussistesse alcuna relazione fra i test cardiovascolari di base e lo sviluppo di complicanze, il team ha notato che una pupilla di piccole dimensioni (un indicatore di danni nervosi precoci) al momento della rilevazione dei valori di base si associava in maniera indipendente allo sviluppo della microalbuminuria e della retinopatia.

Secondo la D.ssa Maguire “questi pazienti possono rappresentare un gruppo ad alto rischio, che beneficerebbe di una terapia insulinica maggiormente intensiva. Consigliamo di eseguire altre ricerche per determinare se, con un miglior controllo (glicemico) quando compaiono in prima analisi anomalie della pupilla, si possa migliorare la condizione e ottenere una riduzione delle complicanze”.

 

 

FONTE: Diabetes Care, gennaio 2007.