Il pancreas artificiale

Per il momento ciò che più si avvicina al trapianto è l’auspicato arrivo del pancreas artificiale, ovvero la possibilità di «dimenticare» l’iniezione di insulina attraverso uno strumento che monitori la glicemia e quindi, grazie a un software apposito, inietti di volta in volta la quantità di ormone necessaria attraverso un microinfusore. La tecnologia corre e la speranza è che si arrivi a uno strumento simile quanto prima: per il momento è già stato approvato negli Stati Uniti un apparecchio che lascia al paziente soltanto la gestione dell’insulina ai pasti, monitorando la glicemia in continuo e provvedendo all’erogazione dell’ormone basale. Lo strumento, approvato a fine settembre dalla Food and Drug Administration per pazienti con più di 14 anni, nei test clinici ha dimostrato di ridurre la variabilità glicemica, il rischio di ipo- e iperglicemie e i valori di emoglobina glicata, consentendo un miglioramento del controllo della glicemia soprattutto nelle ore notturne: stando agli esperti, dovrebbe arrivare sul mercato nella primavera del 2017. Già oggi invece è disponibile anche nel nostro Paese un apparecchio che monitora il glucosio ed è capace di prevedere l’arrivo di un’ipoglicemia, sospendendo quindi temporaneamente l’erogazione dell’insulina per prevenirla. Il prossimo passo sarà l’automatizzazione completa di tutto il processo per un vero pancreas artificiale: diversi sistemi sono in sperimentazione e la speranza è di arrivare a un sostituto dell’organo già nel giro di pochi anni.

 


 

tratto da Il Corriere della Sera