Gravidanza e trasmissibilità del diabete

D:

Buon giorno, ho consultato la chat con la dott.ssa Torlone sul tema gravidanza e diabete e avrei una domanda da porVi considerato che mio marito è affetto da diabete di tipo 1 dall’età  di sei anni e così la madre di lui.
Inchat si parla di predisposizione genetica e di fattori scatenanti, ma quali potrebbero essere questi fattori scatenanti e come poterli prevenire?

RingraziandoVi anticipatamente per la Vostra risposta che attenderò con ansia,

Vi porgo distinti saluti

R:

Cara Signora,  il diabete tipo 1 è una di quelle malattie definite ad origine multifattoriale; ossia dovuta alla presenza ed alla contemporanea azione di più fattori predisponenti, In questo caso, la predisposizione genetica è tra questi fattori, ma da sola non è in grado di causare la malattia. Infatti, il rischio di sviluppare diabete tipo 1 di un gemello identico (ossia con lo stesso patrimonio genetico) di un paziente con tale malattia è del 30-50%, mentre il rischio per un parente di primo grado di un soggetto con diabete tipo 1 è di circa il 3%. Inoltre, quasi il 90% dei casi di diabete tipo 1 sono “sporadici”, ovvero non presentano altri casi in famiglia. Questi risultati dimostrano che la componente genetica, pur presente, non è in grado da sola di causare diabete tipo 1. Per questo è stata ipotizzata la presenza di fattori “scatenanti”, ossia che attivano il sistema immunitario e lo indirizzano alla distruzione delle cellule beta del pancreas (le cellule responsabili della produzione d’insulina). Tra questi fattori scatenanti sono stati proposti sia alcuni virus (es. virus Coxsackie) che alcune proteine assunte con la dieta . Tuttavia, essendo ancora poco chiara sia l’identità che l’effettiva partecipazione di questi fattori scatenanti al danno beta-cellulare, ad oggi non sono disponibili strategie mirate alla loro prevenzione, anche se qualcosa potrebbe muoversi nel campo delle infezioni virali nei prossimi 2-3 anni.

 

Cordiali saluti

Francesco Dotta

Direttore U.O. di Diabetologia – Policlinico “Le Scotte”
Dip. di Medicina Interna, Scienze Endocrine e Metaboliche, Università di Siena