Elena

Ciao mi chiamo Elena, sono nata a Milano l’ 8 Ottobre 1966, ho vissuto sempre nella provincia di Milano, prima a Cesano Boscone con la mia famiglia mamma, papà e sorella Monica di 5 anni più grande di me, poi a Basiglio con Mauro, dopo 10 anni di convivenza quest’anno ci siamo sposati, gli amici nel biglietto di auguri hanno scritto  “finalmente….. anche gli ultimi degli irriducibili, sono crollati” simpaticissimo il biglietto, ma anche molto significativo, infatti “leggendo tra le righe”, racconta molto di noi. 

 

Il diabete fa’ la comparsa nel 1968, avevo appena compiuto i 2 anni d’età, era la stagione invernale e presi una brutta influenza, ovviamente i miei genitori chiamarono da subito il medico curante, ma lo richiamarono anche dopo il 3° giorno di influenza, da subito si allarmarono in quanto avevo praticamente smesso di mangiare,  volelo solo bere e di conseguenza facevo molta pipì. Il medico di base non capì cosa mi stesse accadendo ed i miei genitori poverini, che sino ad allora avevano abbinavato il diabete  a persone anziane, non conoscendo per altro minimanente il modo in cui il diabete mellito esordisce, seguirono i consigli del medico, ovvero quello di somministrarmi spesso durante la giornata succhi di frutta zuccherati per far fronte alla richiesta di liquidi e contemporaneamente introdurre le sostanze che venivano a mancare in quanto io non mangiavo, che “ganzo” mi viene da dire….

Il risultato fu’ che arrivai al PS dell’ospedale De Marchi di MI, in stato di coma diabetico, praticamente era pomeriggio e mi ero addormentata, mia mamma però si rese conto che il mio era un sonno un po’ strano, cercò di risvegliarmi ma non ci riuscì. 

Al PS, venni presa in carico da un bravissimo medico che poi diventò Professore/Primario di endocrinologia infantile.

Da qui inizia la mia vita con il DB, raccontare 40 anni di convivenza con il DB è come raccontare una vita di due coniugi, praticamente pagine e pagine di vissuto, scriverò le tappe principali, ma il presagio è quello che scriverò molto. 

Dopo l’esordio e conseguente conoscenza del bravo medico del PS, rimasi sempre agganciata a lui ed a quella che diventò poi la sua equipe, i primi anni non li ricordo molto, ricordo solo le siringhe slim di vetro, colore blu’ che la mia mamma faceva bollire prima di farmi l’iniezione di insulina (che vitaccia), poi ricordo l’esordio delle siringhe di plastica usa e getta (che libertà), contemporaneamente crescevo ma crescevano anche i ritrovati della scienza/medicina, però ricordo che sino all’età di 10/11 anni non fu’ proprio così semplice, i ricoveri in ospedale erano frequenti, contemporaneamente a tutte le crescite io/scienza/medicina, crescevano anche tutte le strutture per informare e dare sostegno morale e non solo, ai bambini/ragazzi diabetici ed ovviamente alle loro famiglie, mi riferisco alle associazioni che con la collaborazione dei medici hanno fatto cose grandiose, io sono stata tra i primi bambini diabetici ad usufruire dei “Campi scuola”, che meraviglia, che mega divertimento, giuro! ricordo ogni istante di quella vacanza, vi  andai anche con 1 anno di anticipo rispetto agli altri bambini, tanto era la mia voglia di indipendenza, infatti, subito dopo il “campo”  (avevo 10 anni) finalmente i miei genitori permisero,  che so’ il fatto di andare a trascorrere il fine settimana con gli zii in campagna, piuttosto che stare fuori a dormire dall’amica. 

Arrivarono anche gli anni dell’adolescenza ed ahimè, qui le cose si fecero complicate, mooolto complicate, smisi di prestare attenzione al mio DB, con conseguente (avevo 17 anni) inizio di complicanza agli occhi,  retinopatia diabetica, nel frattempo ero sempre in cura con la stessa equipe, che però si era trasferita al S. Raffaele di Mi, mi misero in contatto con un bravissimo Professore di oculistica del S.Raffaele il quale mi sottopose ad una seduta di laser, dopo la quale era completamente “sfatto” mi disse che potevo rischiare la cecità ad un occhio, ma che per via di quell’intervento il problema era stato risolto, praticamente da allora mai più problemi agli occhi.

Il Professore non volle assolutamente essere pagato per la prestazione effettuata, ma mi disse “cucciola, però ora, fai quello che diciamo noi”, da lì mi misero in contatto con una psicologa che su di me fece “miracoli”. 

Dopo 1 anno e forse più di sedute con la psicologa ma anche con il passaggio ad insuline di nuova generazione, il mio DB e la mia anima si erano rasserenati, da lì ripresi a fare sport e non mi sono mai più fermata, ripresi la consapevolezza del fatto che avrei dovuto convivere con il DB e che quindi forse era più saggio considerarlo un compagno di vita piuttosto che un nemico ad oltranza.

All’età di 21 anni,  l’equipe di sempre mi disse che purtroppo non potevano più tenermi con loro, sarei dovuti passare nell’equipe che si occupa degli adulti, che shock!, che paura !!!!, ricominciare tutto da capo, così pensavo…, invece il passaggio (sempre al San Raffaele) fu’ sereno, trovai medici molto carini e premurosi ed in effetti più vicini alle mie nuove esigenze di persona “adulta”.

Da subito con la nuova equipe passai ad ulteriori nuove insuline e mega ritrovato….. passai alle penne, mamma mia che enorme novità, caspita!!!!, ora con gli amici quando andavo a sciare tiravo fuori quella che sembrava una stilografica e direttamente dalla tuta da sci seduta al tavolo del rifugio in montagna, mi facevo l’iniezione senza che nessuno si accorgesse, ne andavo orgogliosa ed inoltre per gli amici ero un “mito” a Milano si dice l’età della “stupidera”….. 

Sono andata avanti così, tra sport, alimentazione più o meno corretta, ogni tanto qualche scivolone, ma tutto sotto controllo, sino a 5 anni fa’,  una brutta malattia colpisce la mia adorata mamma e contemporaneamente anche il mio papa’ si ammala di tumore tra intestino e pancreas… il mio DB, comincia ad impazzire, tra lavoro, mamma, papà ed enorme dispiacere non riesco più a tenerlo sotto controllo, sono costretta a puntare le sveglie di notte per via di improvvise ipo notturne micidiali, un sabato mattina Mauro mi aspettava in negozio ma non mi vede arrivare, si preoccupa un po’, ma neanche più di tanto visto il periodo , pensa abbia cambiato programmi  e che magari sia andata a trovare la mamma od il papà in ospedale anche di mattina, invece io ero a letto svenuta, però probabilmente per l’effetto rimbalzo, la mia glicemia ha ripreso a salire di un pochino, mi sono svegliata ho chiamato il 118, e via…. tanto per cambiare al PS.

Decido di contattare l’associazione dei bimbi diabetici dove conoscevo ancora diverse persone, chiedo se per favore mi possono indicare un altro diabetologo, così per avere un altro parere sulla terapia, la mamma di un bambino che presta la sua opera in associazione mi indica un medico/scienziato del San Raffaele, lo contatto, faccio la sua conoscenza, lui da subito capisce la situazione, e per prima cosa vuole che racconti di me, mi da’ tanti consigli quasi da fratello, poi cambia la terapia, iniziando per la prima volta l’ Humalog e la Lantus, da allora vado molto meglio, ma quest’anno un altro scivolone, da qui il diabetologo comprende la mia “stanchezza” di 40 di DB, mi propone il micro.

Siamo ad Agosto del 2008, a settembre inizierò con la prova del micro, decido di informarmi sul micro, comincio a navigare, ma neanche più di tanto, da subito individuo “PORTALE DIABETE”, comincio a leggere le notizie del micro, poi comincio a leggere le esperienze, rimango particolarmente colpita, individuo la parte denomimata “Community”, non mi sembra vero leggere di così tante  storie di persone che attraverso il DB se pur soffrendo sono diventate  persone “speciali”, mi riconosco in tanti anzi in tutti…. mi faccio coraggio (non sono però timida) e mi iscrivo alla ML mi presento, comincio a chiedere consigli ma anche a sfogarmi un po’, sono molti anni che non lo faccio (quello di sfogarmi) tanto chi mi capisce?, chi capisce che per stare bene devo condurre una vita tutto sommato serena che devo calibrare tutto alimentazione/terapia/giuste ore di lavoro/sport, parlando con il mondo davo l’impressione di essere un tantino pretenziosa, ma in ML hanno subito capito a cosa mi riferissi ed ho ricevuto da subito consigli e sostegno. 

Siamo ad Ottobre 2008, proprio ieri il mio diabetologo mi ha fatto tanti complimenti e mi ha detto che mi terrà il micro, i primi 15 gg di micro sono stati per me un po’ difficili ed avevo commesso anche un mega errore con conseguente paura/arrabbiatura da parte del diabetologo, ma ieri mi ha reso una persona felice, mi ha detto tante, tante volte “brava Elena”, mi ha stretto tante volte la mano, insomma è bello sapere di stare bene e contemporaneamente dare anche un po’ di soddisfazioni ai nostri medici che tanto fanno per noi.

Comunque al compimento di questi 40 anni di diabete ho ricevuto tanti regali, il mio matrimonio con il “mio Mauro” ( Giugno  2008 ) la conoscenza di “PORTALE DIABETE” e tutti gli amici di ML più la cara Daniela che tanto fa’ per noi ( Agosto 2008 ), il micro ( Settembre 2008 ) e…… sapete cosa mi è accaduto proprio settimana scorsa?
ero in Piazza San Babila a Milano e chi incontro? ma si proprio lui il Professore che mi accolse 40 anni fa’ al PS e che mi ha seguita per tanti anni, mi ha riconosciuta (pazzesco!) e mi ha chiesto con il suo modo severo ma protettivo alla stesso tempo
“Ti curi ?” “Si Professore mi curo !” e lui “Si vede!  sei diventata  proprio una bella ragazza”, non è vero che son bella, ma forse si riferiva a quella mia pazzesca voglia di vivere che traspare inevitabilmente. 

Elena.