Diabete infantile: in Sardegna 1600 casi

Per combattere con piu’ efficacia il diabete di tipo 1, che in Sardegna ha l’incidenza piu’ alta al mondo assieme alla Finlandia, occorre puntare sulla prevenzione precoce.

E’ quanto emerso oggi nell’ambito del convegno organizzato dalla Societa’ italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica in occasione della prima giornata nazionale del diabete mellito nel bambino.
Dei 193 piccoli pazienti diabetici assistiti all’ospedale Brotzu di Cagliari negli ultimi quattro anni, circa un terzo si e’ presentato per la prima volta con scompensi metabolici gravi dovuti a una diagnosi tardiva.
“La malattia non si puo’ prevenire – ha spiegato Paola Frongia, pediatra del servizio di Diabetologia dell’ospedale cagliaritano – ma si puo’ diagnosticare il piu’ presto possibile, evitando un impatto violento nelle cure e negli affetti psicologici”.
La Sardegna conta oggi circa 1.600 bambini e adolescenti con diabete di tipo 1 (80.000 sono in tutto i malati di diabete nell’isola), mentre l’Oristanese e’ in testa alla classifica delle province piu’ colpite.
Il rischio di sviluppare questa malattia per i sardi e’ sei volte superiore a quello riscontrato nel resto d’Italia.
Il dato non stupisce gli esperti, visto che, con 42 nuovi casi annui su 100.000 bambini tra 0 e 14 anni, la Sardegna e’ prima al mondo per incidenza assieme ad alcune regioni finlandesi.
Altro dato di rilievo e’ l’aumento dei casi di nuovi malati riscontrati nell’isola ogni anno dal 1971.
Da circa 8-10 nuovi malati ogni 100.000 abitanti, si e’ passati a oltre 40 nel 2004.
Il forte aumento rende necessaria, secondo la dottoressa Frongia, “una campagna di informazione per i malati, i loro familiari e i professionisti del settore, oltre a tutto il resto della popolazione”, in primo luogo per permettere di riconoscere subito i sintomi della malattia, che e’ stata definita una patologia ad alta specificita’ dal Piano sanitario regionale

 

(AGI)

27 settembre 2008