Diabete: in crescita quello gestazionale, ma la prevenzione resta al palo

In Italia sono sempre di più le donne con una particolare forma di diabete: quello gestazionale o della gravidanza. Le cause: sovrappeso e parto dopo i 35 anni.
Eppure, si fa troppo poco per prevenirlo e curarlo, ben sapendo che 1 donna su 3 con questa forma è condannata al diabete di tipo 2 e comunque avrà un rischio 5 volte maggiore di averlo nei 5 anni successivi, se non controllerà l’alimentazione e farà movimento e attività fisica adeguati.

“Il diabete gestazionale riguarda tra le 6 e le 12 future mamme su cento, e parliamo solo di quelle in cui viene fatta la diagnosi – ha detto Domenico Mannino, Direttore della Diabetologia dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria, che ha condotto i lavori sul tema al XVI congresso nazionale dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) svoltosi a Sorrento – Tutte le donne che mostrano fattori di rischio per la malattia – età oltre i 35 anni, aumento di peso in gravidanza oltre i 12-13 chili, sovrappeso o obesità prima della gravidanza, familiarità per il diabete – dovrebbero aggiungere ai consueti esami ginecologici anche una semplicissima curva da carico.

Questo purtroppo nella maggior parte dei casi non accade – ha aggiunto – ma l’impatto della malattia non riguarda solo la mamma. Infatti, le conseguenze per il feto sono serie: dalla crescita disarmonica, detta macrosomia, che nei casi più gravi porta alla morte del nascituro, sino alla predisposizione al diabete, all’obesità e alle malattie cardiovascolari, perché il feto si alimenta male, ‘mangia’ troppi zuccheri già nella pancia della mamma. Prevenirlo con un corretto stile di vita, diagnosticarlo con un semplice esame, curarlo con corretta alimentazione, movimento e, nei casi più gravi, insulina è la ricetta facile facile per combatterlo” ha concluso Mannino.

 

 

 

Da Salute Europa