Diabete di tipo 2 di nuova diagnosi, un breve ciclo di terapia intensiva con insulina può dare benefici nel lungo periodo

Il diabete 2 è associato a difetti nella secrezione dell’insulina e nell’ attività insulinica.
L’iperglicemia può aggravare queste disfunzioni, un fenomeno noto come tossicità al glucosio.

Studi precedenti avevano mostrato come la correzione acuta dell’iperglicemia nei soggetti con diabete di tipo 2 da lungo tempo conferisca miglioramenti solo di breve termine dopo sospensione del trattamento insulinico.

Ricercatori dell’Alberta University di Edmonton in Canada hanno cercato di identificare alcune caratteristiche dei pazienti affetti da diabete 2 di recente diagnosi ( glucosio a digiuno > 11.0 mmol/l ), che potrebbero trarre beneficio nel lungo periodo da un breve trattamento con insulina.

16 soggetti di età media 52 anni, con indice di massa corporea ( BMI ) medio di 30,8 kg/m2, e recente diagnosi di diabete di tipo 2 hanno partecipato allo studio.

Questi pazienti hanno ricevuto un trattamento intensivo con insulina per 2-3 settimane,.

E’ stata osservata una riduzione dei livelli di glucosio a digiuno da 13.3 ± 0.7 mmol/l a 7.0 ± 0.4 mmol/l , e questo miglioramento è stato mantenuto nel corso dell’anno di follow-up.

Dopo un anno il 44%, cioe’ 7 pazienti, aveva mantenuto un buon controllo glicemico con la sola dieta, 8 hanno avuto necessità di una terapia con un ipoglicemizzante orale, ed 1 aveva richiesto trattamento con insulina.

Coloro che non hanno avuto necessità di una terapia con un farmaco poglicemizzante orale o con insulina avevano richiesto meno insulina durante il breve ciclo di terapia intensiva e hanno raggiunto un livello più basso di glicemia a digiuno al termine del trattamento insulinico .

Questi risultati hanno dimostrato come, nei pazienti con diabete 2 di nuova diagnosi con elevati livelli di glicemia a digiuno, un ciclo di terapia intensiva di 2-3 settimane con insulina possa produrre un beneficio prolungato nel controllo glicemico.

Il modo in cui la normoglicemia viene raggiunta permette di individuare i pazienti che hanno una maggiore probabilità di mantenere nel tempo il controllo dei livelli di glicemia solo attraverso la dieta.

 

 

 

Ryan E A, et al, Diabetes Care, 2004; 27: 1028-1032