Diabete di tipo 2, arriva in Italia la prima terapia monosettimanale

Ogni 60 minuti 3 italiani muoiono per cause riconducibili al diabete: un’epidemia globale con cui oggi convivono 4 milioni di connazionali e 382 milioni di persone nel mondo. Una malattia “subdola” per il 60% dei pazienti italiani, che ‒ come emerge dall’indagine “Il sapore amaro del diabete” ‒ è fonte di grande imbarazzo per 1 diabetico su 3, può amplificare la depressione in 1 caso su 4 ed è portatrice di numerosi falsi miti radicati nella popolazione. Inoltre, il diabete ha come nemico numero uno l’aderenza alla terapia: il 40% dei diabetici confessa di non assumere regolarmente i farmaci. 

Le innovazioni si adattano alle esigenze individuali dei pazienti e oggi, infatti, gli esperti plaudono all’arrivo in Italia dell’exenatide a rilascio prolungato: il primo farmaco monosettimanale per migliorare il controllo glicemico nel diabete di tipo 2, la cui facilità di somministrazione può anche favorire una maggiore aderenza alla terapia, con ripercussioni positive sulla qualità di vita dei pazienti.
Diabete senza freni. L’8% della popolazione adulta globale ‒ pari a 382 milioni di persone nel mondo ‒ ha il diabete: una cifra che è più che raddoppiata negli ultimi dieci anni (erano 170 milioni nel 2000) e che è destinata a crescere ulteriormente a causa dell’obesità e della sedentarietà. 

“Nel 2035 si calcola che sulla Terra ci saranno circa 1 miliardo tra diabetici o persone a rischio. È un dato preoccupante ‒ spiega il professor Stefano Del Prato, Professore di Endocrinologia Università di Pisa ‒ soprattutto perché il diabete comporta un aumento del rischio di complicanze anche gravi, oltre che di ricovero ospedaliero in generale. Oggi circa il 30-35% dei pazienti ricoverati negli ospedali italiani è affetto da diabete o presenta alterazioni della glicemia. È fondamentale intervenire in termini di diagnosi precoce e di controllo glico-metabolico ottimale. Oggi la nuova terapia con exenatide a rilascio prolungato fornisce un’ulteriore opportunità per raggiungere un controllo ottimale della glicemia e, cosa non meno importante, permette una riduzione del peso corporeo”.

Il nemico “aderenza”. Il 40% dei diabetici italiani non assume regolarmente i farmaci: i pazienti più indisciplinati sono gli uomini e i single, mentre la vita di coppia pare avere un effetto positivo sull’aderenza (il 71% dei diabetici sposati o conviventi segue il trattamento). 

“Il diabete ‒ commenta il professor Salvatore Caputo, Presidente di Diabete Italia ‒ è una patologia cronica e i pazienti che ne sono affetti devono convivere con questa malattia 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana per 365 giorni all’anno. Un problema tipico delle malattie croniche come il diabete è proprio l’aderenza. Ecco perché è importante concentrarsi anche sulla ‘facilità’ di somministrazione dei farmaci e l’ultima novità, in questo senso, è l’introduzione di exenatide a rilascio prolungato: l’innovazione apportata dalla somministrazione monosettimanale può consentire maggiore libertà nella gestione della terapia, con ripercussioni positive sulla qualità di vita”.

Dal Mostro di Gila alla terapia. Exenatide a rilascio prolungato è la prima e unica terapia ipoglicemizzante monosettimanale contro il diabete di tipo 2, indicata per i pazienti che non hanno raggiunto un adeguato controllo glicemico con la dose massima tollerata delle terapie orali. Il farmaco è la versione sintetica di una proteina derivata dalla saliva del Mostro di Gila: una delle più grandi lucertole del mondo. Questo rettile vive nei deserti americani e, grazie al proprio metabolismo lento, è capace di garantire il proprio fabbisogno di cibo con solo 3 pasti all’anno. 

“La grande novità terapeutica ‒ spiega il professor Francesco Giorgino, ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, Università degli Studi Aldo Moro di Bari ‒ riguarda proprio la nuova formulazione di exenatide a rilascio prolungato: il farmaco viene incapsulato in microsfere biodegradabili che, iniettate sotto cute una volta alla settimana, rilasciano gradualmente il principio attivo nel sangue. Oltre al vantaggio della somministrazione settimanale, che può favorire una maggiore aderenza, la nuova terapia permette di ottenere una riduzione della glicemia senza esporre al rischio di un eccesso di azione insulinica e quindi di ipoglicemia. Inoltre, la formulazione a rilascio prolungato di exenatide promuove il senso di sazietà e favorisce così la riduzione del peso corporeo, con una maggiore efficacia nel controllo dell’iperglicemia e una minore incidenza degli effetti collaterali”.

 

da PHARMASTAR