Diabete 2: in arrivo nuovi farmaci

Diabete di tipo 2, in arrivo una nuova classe di farmaci, detta inibitori del Dpp4.

“Questa malattia provoca una sempre più ridotta funzionalità delle cellule del pancreas”, spiega Agostino Consoli, ordinario di endocrinologia all’Università di Chieti,
“Si è scoperto che alcuni ormoni prodotti nell’intestino, detti incretine, Glp1 e Gip, stimolano la produzione di insulina e migliorano la funzionalità delle cellule beta produttrici di insulina. Questi ormoni però “vivono” in circolo solo un paio di minuti, un tempo troppo breve perché la loro azione sia efficace se somministrati dall’esterno, e il loro “killer” è un enzima detto Dpp4.
Per prolungare la vita di questi ormoni sono state seguite due strade.

La prima, composti analoghi alle incretine ma fatti in modo da resistere alla degradazione. Uno di questi è exanatide e rimane in circolo circa 12 ore. Il farmaco si somministra per iniezione, per ora è in commercio solo negli Stati Uniti. Ha una buona efficacia nell’abbassare la glicemia senza però farla calare troppo, dato che se la glicemia si abbassa troppo, il principio non agisce”.

La seconda strada consiste nel bloccare l’enzima anti-incretine.
Prosegue Consoli: “Per riuscire a bloccare l’azione di questo enzima sono stati sintetizzati diversi composti, detti per le loro caratteristiche “inibitori della Dpp4”.
Tra questi, la sitagliptina blocca l’enzima prolungando la vita e quindi l’azione delle incretine. Pare inoltre che abbia un’azione benefica sul ripristino dell’attività delle cellule beta. Se lo si assume per bocca una volta al giorno, il farmaco garantisce una buona azione ipoglicemizzante, non ha effetti collaterali e non provoca abbassamenti eccessivi della glicemia. Può essere assunto in associazione ad altri farmaci. Già approvato negli Stati Uniti, aspetta l’approvazione definitiva dall’ente europeo, l’Emea, e potrebbe arrivare in Italia entro l’anno”.

In Italia le persone affette da diabete sono circa 2,6 milioni, nel 92% dei casi si tratta di diabete di tipo 2. Come nel resto del mondo, anche nel nostro Paese è in forte espansione la malattia. Si sta inoltre abbassando anche l’età in cui si fa la diagnosi: il 58% dei diabetici di tipo 2 ha oltre 65 anni, ma il 37% è tra i 45 e i 65 anni, e il 5% ha meno di 35 anni.

 

di Alessandra Margreth

Da Repubblica, Supplemento Salute

29 marzo 2007