Diabete 2 dopo diabete gestazionale

D: Mia moglie ha 39 anni dopo la terza gravidanza durante la quale ha dovuto fare uso di insulina 3 volte al giorno adesso ha una glicemia molto alta, di norma 160- 180 a digiuno al mattino ed intorno a 150-170 la sera prima di cena.

Pesa 72 Kg ed è alta 1,58 metri

Le hanno prescritto glucophage 1000 per 3 compresse al giorno dopo i pasti.

Tale terapia le comporta notevoli disagi, tipo tremolio, spossatezza, e brividi di freddo

inoltre non riesce a restare a digiuno per più di 2 ore ed ha sempre fame.

La terapia le sembra corretta???

Comunque la glicemia non si è abbassata di tanto al mattino a digiuno è sempre alta mentre durante la giornata si mantiene intorno ai 120

Cosa dobbiamo fare??? cosa ci consiglia???

Grazie.

 

R: Gent.le Signore,

la terapia di sua moglie mi sembra corretta.  Evidentemente, al diabete gravidico è seguita una diagnosi di diabete di tipo 2.  

Da quanto mi dice esiste sicuramente un certo grado di eccesso ponderale, pertanto, la prima cosa da fare è seguire una dieta ipocalorica bilanciata (suggerirei 1.600 Kcal al di).

 E’ importante inoltre che svolga attività fisica regolare. 

La metformia è sicuramente il farmaco di prima scelta in questi casi.  
I disturbi da lei riferiti non sono quelli più frequentemente segnalati con questo farmaco e, forse, non sono imputabili ad esso.  Bisogna essere certi che non siano in realtà dovuti ad episodi ipoglicemici.   Quando avverte i disturbi riferiti si provi la glicemia.  In tal caso, può ridurre il dosaggio della merformina a 850 mg due volte al giorno.  

Se si trattasse di reale intolleranza alla metformina potrebbe utilizzare i farmaci della classe dei glitazoni (pioglitazone e rosiglitazone).

Le glicemie descritte non sono certamente ottimali ma neanche così alte quindi non si allarmi.  Le consiglio comunque di effettuare il dosaggio dell’emoglobina glicata e di farla vedere dal diabetologo.

Cordiali saluti,

 

 

Dott. Alberto M. Davalli
Diabetologo – Endocrinologo
Istituto Scientifico H San Raffaele
Milano