Costruire città ‘sane’ aiuta a prevenire il diabete

La tendenza degli ultimi 40 anni è stata quella di costruire città progettate per il trasporto veicolare, più che pedonalizzate e questo ha sicuramente dato un contributo importante all’aumentata prevalenza di obesità e di diabete.
Vivere in una città a misura d’uomo e che inviti a camminare, grazie alla realizzazione di percorsi nel verde e di marciapiedi lontani dal traffico, riduce in maniera sostanziale il tasso di obesità, sovrappeso e diabete rispetto alle città dove per gli spostamenti è obbligatorio ricorrere alla macchina. Lo dimostrano due diversi studi presentati al congresso dell’ADA di San Francisco.

Uno studio canadese ha confrontato due popolazioni di adulti, residenti nelle aree metropolitane più pedonalizzate e in quelle meno percorribili a piedi dell’Ontario meridionale, riscontrando un rischio a 10 anni di sviluppare diabete molto inferiore (la riduzione del rischio era del 10-30%) nelle persone residenti nelle città ‘camminabili’. L’altro studio ha dimostrato che le città dove sono possibili gli spostamenti a piedi hanno i tassi più bassi di obesità, sovrappeso e diabete. in particolare, l’incidenza di diabete risulta ridotta del 13% tra le persone che fanno più spostamenti a piedi e aumentata del 6% tra i più sedentari; sul fronte dell’obesità e del sovrappeso, durante i 10 anni di durata dello studio, si è registrata una riduzione del 9% tra gli abitanti delle città ‘camminabili’ e un aumento del 13% nei contesti più sedentari. “Il modo in cui costruiamo le nostre città – afferma Gillian Booth, Endocrinologo presso il St. Michael’s Hospital e l’Institute for Clinical Evaluative Sciences (ICES) di Toronto – impatta notevolmente sul nostro stato di salute generale. Come società abbiamo ‘ingegnerizzato’ l’attività fisica come cosa estranea al nostro modo di vivere, mentre qualunque occasione per fare attività fisica, tipo andare a fare la spesa a piedi, accompagnare a scuola a piedi i nostri figli o semplicemente uscire a fare una camminata, ha un enorme impatto sul rischio di diabete e di sovrappeso”.

“L’ambiente influenza il grado di attività fisica – spiega Marisa Creatore, Epidemiologa presso il Centre for Research on Inner City Health del St. Michael’s Hospital di Toronto – Vivere in un quartiere progettato per incoraggiare la gente ad essere più attiva, la rende di fatto più prona a fare attività fisica.” Lo studio dimostra che la gente che vive in contesti ‘camminabili’ ha un rischio di diabete ridotto del 13% a 10 anni; ma questo è vero solo per i giovani e per gli adulti fino a 65 anni, mentre non sembra avere alcun impatto sugli ultra-65enni.




Maria Rita Montebelli

 

da quotidianosanita.it