Continue ipoglicemie

D:

Gentile Dr Davalli
ho un fratello di 30 anni affetto da diabete mellito da circa due.
Ha un buon controllo della glicemia e finora è riuscito a mantenere le dosi di insulina (novorapid e lantus) più o meno costanti.

Negli ultimi 10 giorni però la situazione è diventa praticamente ingestibile.
Sta soffrendo di continue ipoglicemie.
Abbiamo provato ad abbassare le dosi di novorapid ma sempre con lo stesso risultato.

Può essere dovuto alla “famosa luna di miele”? Ma soprattutto come si fa gestire momenti così complessi? La gestione della glicemia, con queste continue ipo, risulta davvero difficile anzi direi impossibile.

Inoltre, da quando il diabete è stato diagnosticato non abbiamo più fatto analisi approfondite che accertassero la presenza della malattia.
Ci sono degli accertamenti e analisi da approfondire per avere una diagnosi più precisa e corretta?

Cordiali Saluti,
R

R:

Gent.le Sig.ra R,

a due anni di distanza dall’insorgenza del diabete è molto improbabile che si tratti della “luna di miele”.  E’ più probabile che, magari senza accorgersene, suo fratello abbia cambiato stile di vita.  E’ possibile, ad esempio, che l’attività fisica sia aumentata oppure che siano un poco cambiate le abitudini alimentari.  Comunque sia, quello che bisogna fare è ridurre l’insulina.  Se le glicemie sono basse già prima dei pasti bisogna ridurre anche l’insulina lenta (lantus) fino ad arrivare a glicemie a digiuno sui 90-110 mg/dl. 

Al contrario, per capire di quanto bisogna ridurre l’insulina rapida (novorapid) è fondamentale misurare la glicemia prima e 2 ore dopo il pasto.  E’ importante che suo fratello impari a fare la conta dei carboidrati (esistono delle tabelle apposite) e che aggiusti la dose (unità) di insulina rapida in base alla quantità dei carboidrati.  Solitamente per ogni 15 grammi di carboidrati è necessaria una unità di insulina rapida. 

Gli esami da fare sono sempre quelli (glicemia, emoglobina glicosilata) ai quali aggiungerei la ricerca degli anticorpi anti-insulina che potrebbero essere implicati nella genesi delle ipoglicemia.  E’ importante risolvere il problema in tempi brevi per evitare che ci si abitui alle ipoglicemie e che aumenti il rischio di non riconoscerne più i segni. 

Cordialmente,

Alberto Davalli

Diabetologo – Endocrinologo
Istituto Scientifico H San Raffaele
Milano