Cellule staminali: estendere le terapie a più pazienti la sfida dei ricercatori

Estendere le terapie basate sulle cellule staminali ad un numero sempre maggiore di pazienti. E’ questa la sfida che la ricerca e le strutture sanitarie hanno davanti nei prossimi anni e l’Italia può vantare, su questo fronte, una posizione privilegiata in considerazione dello spessore dei propri specialisti e della solidità delle proprie strutture.

 

E’ questo il messaggio lanciato nel corso del Convegno “Le Cellule Staminali tra Scienza e Società” da Maurizio Muraca, Responsabile del Laboratorio analisi dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Intervenuto in apertura dell’evento, ospitato all’interno del Meeting Le Due Culture promosso da Biogem, Muraca ha sottolineato come si tratti di una disciplina totalmente nuova che ha suscitato tante speranze che, come sempre nel campo della medicina, vengono nel tempo in parte ridimensionate. È vero però che nel mondo vengono curate, per malattie particolari, migliaia di persone con le cellule staminali, magari con approcci molto specialistici: occorre quindi far arrivare queste terapie ad una più ampia platea di pazienti, tenendo conto dei costi, degli ambienti giusti, e di un un personale specializzato che a volte manca. “Conosciamo – ha concluso Muraca – gli effetti delle staminali a breve termine ma non quelli a lungo termine ed è per questo motivo che c’è ancora tanto lavoro da fare in questi casi”.

 

Al Convegno sulle staminali hanno preso alcuni fra i maggiori esperti del settore, da Alessandro Aiuti dell’Università di Roma (“Terapia genica delle immunodeficienze primitive”) a Emanuele Cozzi dell’Università di Padova (“Le cellule staminali pluripotenti.Promesse e realtà”), da Roberto di Lauro della Stazione Anton Dohrn di Napoli (“Le cellule staminali nella realtà clinica. Applicazioni selezionate”) a Paola Rama dell’Ospedale San Raffaele di Milano (“Le cellule staminali nella ricostruzione della cornea”).

 

Il Meeting Le Due Culture, promosso da Biogem, società attiva nella ricerca biomedica, nell’alta formazione e nella consulenza , si concluderà domenica 20 settembre e si propone come punto di incontro fra le scienze, in particolare quelle biologiche, e la cultura umanistica. Al centro di convegni, dibattiti e presentazioni i temi più “caldi” del confronto in ambito scientifico-culturale: le terapie innovative, le cellule staminali appunto, in generale le aspettative che circondano lo sviluppo della genetica. Ad animare un’intera settimana di incontri e appuntamenti sono stati e saranno protagonisti di primo piano: in primis Umberto Veronesi, Presidente dell’Istituto Europeo di Oncologia, Bruno Dallapiccola, Direttore scientifico dell’Istituto Mendel di Roma, che parlerà di genetica, tra realtà e aspettative. Lambero Maffei, Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Giovanni azzone, Prorettore del Politecnico di Milano.

da SaluteEuropa