Celiachia: grazie a sorgo e grano saraceno la dieta gluten free oggi aiuta a proteggere da tumore e diabete

In Italia ne soffrono 80.000 persone, ma sono ben 500.000 i pazienti che aspettano una diagnosi: si tratta della celiachia, l’intolleranza permanente al glutine che, nei soggetti geneticamente predisposti, determina la progressiva degenerazione della mucosa intestinalee gravi conseguenze come disturbi gastrointestinali, anemia, osteoporosi.

Per discutere delle scoperte più recenti legate a questa grave intolleranza, ma soprattutto per trasferire le conoscenze cliniche in soluzioni pratiche per i pazienti, esperti a livello internazionale – medici e infermieri – e associazioni di pazienti si sono riuniti il 3 aprile u.s. ad Amsterdam,, per l’International Coeliac Disease Symposium 2009, l’importante appuntamento sul tema giunto alla 13° edizione e che si concluderà l’8 aprile p.v..
Nelle prime due giornate del congresso si è fatto il punto sull’epidemiologia dell’intolleranza, discutendo gli aspetti clinici e genetici della celiachia e descrivendo gli strumenti diagnostici di ultima generazione, dal kit per la diagnosi immediata alle moderne modalità d’imaging.
Nella terza giornata, il focus sarà completamente dedicato all’unico presidio terapeutico ad oggi utile per affrontare la celiachia: la dieta priva di glutine. Per questo motivo, nutrizionisti e dietisti di livello internazionale descriveranno gli sviluppi dell’industria alimentare e i miglioramenti delle caratteristiche nutrizionali degli alimenti gluten free disponibili sul mercato.

“Gli alimenti privi di glutine, in particolare pane, pasta e prodotti da forno, sono stati finora realizzati con farine ottenute da riso e mais. Allo scopo di mantenere una buona palatabilità – per non penalizzare il momento del pasto per il soggetto celiaco- e per garantire una buona struttura dell’impasto, spesso le Aziende del senza glutine hanno utilizzato grassi che, pur essendo di origine vegetale, sono poco salutari. La recente letteratura scientifica ha spesso messo sotto accusa questi prodotti, perché fortemente sbilanciati da un punto di vista nutrizionale. Sono infatti ricchi di grassi, zuccheri e sale mentre hanno bassi livelli di fibra alimentare, minerali e vitamine – ha dichiarato la Dottoressa Letizia Saturni, responsabile del CIESS, Centro Interdipartimentale di Educazione Sanitaria e Promozione alla Salute dell’Università Politecnica delle Marche. – Recentemente molte industrie alimentari hanno compiuto dei progressi importanti sia nella tecnologia di produzione sia nella ricerca di una maggiore qualità nutrizionale, proponendo formulazioni nuove.

Oggi, infatti il celiaco può trovare anche prodotti a base di farine ottenute dai “cereali minori” e da “pseudo cereali”, come ad esempio grano saraceno, amaranto e teff. Questi cereali sono importanti fonti di phyto- composti con una elevata attività antiossidante. La comunità scientifica è oggi unanime nell’affermare che questi composti sono in grado di combattere la formazione dei radicali liberi responsabili di numerose patologie cronico- degenerative quali patologie cardio-vascolari, neoplasie, diabete tipo II.
Inoltre i prodotti gluten-free ottenuti con questi cereali guadagnano anche nel gusto e nell’aspetto sicuramente due elementi non trascurabili per i celiaci” ha aggiunto la Dottoressa Saturni.

 

da SaluteEuropa