Caro Babbo Natale, quest’anno…

Caro Babbo Natale. Quest’ anno non ti scriverò. A parte i primi anni di vita, in cui mi sono rivolta a te per i motivi più disparati (bambole di stoffa, passeggini, borsette con i lustrini…) per i successivi 31 anni ti ho disturbato per chiederti, su per giù, la stessa cosa. 
Non mi pare tu mi abbia accontentata, ecco. 
Dunque quest’ anno “passo”.
E non ti offendere se ti ignoro. Che non è un fatto personale.
Non ti chiederò sensori glicemici, che tanto c’ ho i miei angeli terreni.
Non ti chiederò glicemie migliori: con glicemie di merda c’ ho vissuto tutti i momenti migliori della mia vita e ho imparato a filtrare solo il bello degli eventi.
Non ti chiederò la forza per affrontare le bizze di questa malattia. La forza me la sono forgiata con gli anni e gli insuccessi. E ora non mi abbatte neanche un carrarmato sui piedi.
Non ti chiedo neanche la cura, che a quella ci pensano i ricercatori. 
Quando e se. 
Se no andrò avanti per la mia strada, raccogliendo ammaccature e fiori nascosti.
Tu stai pur dove sei. Nella casetta, con le renne, coi tuoi chili di troppo.
Non ti preoccupare per me,
che finché avrò la mia scrittura, non avrò bisogno di altro.
Abbi cura di te. 
Alla prossima, Lu.

 

 

 

di Luisa Codeluppi