Ansia e diabete di tipo 2

Uno studio che è stato condotto su 204 pazienti con diagnosi recente di diabete di tipo 2 ha evidenziato che i soggetti caratterialmente ansiosi sono diagnosticati a uno stadio precoce rispetto ai loro coetanei.
Una correlazione risultata particolarmente evidente nei più giovani, che solitamente non si sottopongono a esami di routine per il controllo del diabete.

Secondo gli autori dello studio, la diagnosi precoce sarebbe fondamentale nel diabete di tipo 2 perché consentirebbe di intervenire subito nel controllo dei livelli di glucosio e di ridurre il rischio di sviluppare complicanze a carico dell’apparato cardiocircolatorio e della vista.

Spesso il diabete di tipo 2 rimane non diagnosticato per anni, a causa dell’ambiguità dei sintomi (sete anomala, bisogno frequente di urinare, prurito).
Normalmente al di sotto dei 65 anni non si eseguono controlli per il diabete: ecco perché, secondo gli studiosi, l’autoconsapevolezza dei sintomi può essere importante per intervenire tempestivamente.

I ricercatori hanno notato come il temperamento possa influire sul decorso della malattia dopo la diagnosi di diabete di tipo 2.
Uomini e donne con livelli elevati di ansia, stabiliti in base a un test standard della personalità, presentavano bassi livelli di A1C (emoglobina), segno che il diabete non era progredito più di tanto dal momento della diagnosi.
Questa correlazione è stata osservata per persone in tutte le fasce di età, ma particolarmente nei più giovani.
E’ stato riscontrato inoltre che tra i più giovani, con carattere meno ansioso, i livelli di A1C aumentavano dopo la diagnosi.

Sulla base di questi risultati, i ricercatori raccomandano ai medici di base di prestare attenzione ai soggetti meno ansiosi, che potrebbero essere meno tempestivi nel riportare sintomi riferibili al diabete.

 

 

da Psychosomatic Medicine