Alleanza a sei per nuovi standard di cure

Siglato un accordo tra società scientifiche, medici specialistici e di medicina generale per l’assistenza integrata al paziente con diabete di tipo 2.
A firmarlo Amd (Associazione medici diabetologi), Sid (Società italiana di diabetologia), Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale), Simg (Società italiana di medicina generale), Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani), Snamid (Società scientifica di medicina generale).
Obiettivo, la costituzione di team di cura integrati – tra medicina generale e strutture specialistiche – per l’assistenza alle persone con diabete mellito secondo le linee guida condivise e definite nel documento ‘Standard italiani per la cura del diabete mellito’.

“La definizione di un team integrato – spiegano i promotori dell’iniziativa in una nota – consente l’utilizzo dell’insieme delle competenze sinergiche degli operatori sanitari per la cura del diabete, per rispondere ai bisogni di salute dei pazienti”.
L’accresciuta prevalenza nel mondo del diabete tipo 2, che ha portato l’Organizzazione mondiale della sanità a parlare di vera e propria epidemia, ha come conseguenza un aumentato carico socio-sanitario – dovuto alla patologia diabetica e alle sue complicanze (patologia cardio-vascolare, cecità, insufficienza renale, amputazioni degli arti inferiori) – che implica la necessità d’interventi capaci di prevenire o ritardare la comparsa delle complicanze croniche del diabete mellito.

Il documento siglato descrive il processo di cura, prevenzione primaria e secondaria, con un diagramma di flusso che sintetizza la serie di interventi articolati e necessari, fondati sulla partecipazione attiva della persona-utente, alla cura della sua salute. Gli obiettivi a breve e a lungo termine del team multidisciplinare “debbono includere, secondo le linee guida condivise e definite nel documento ‘Standard italiani per la cura del diabete mellito’.
E cioè: miglioramento del controllo glicemico e degli altri fattori di rischio, pianificazione e attuazione programmata del follow-up del paziente, riduzione del rischio e dell’incidenza delle complicanze, aumento del grado di soddisfazione e miglioramento della qualità di vita della persona, ottimizzazione dei costi per il Ssn”, spiegano i firmatari.

L’accordo in questione è stato sviluppato nel quadro della strategia nel progetto ministeriale ‘Guadagnare salute’ e nel Piano nazionale prevenzione.

 

(Adnkronos Salute)