Al via a Pistoia il progetto Diabcare. Migliorare la qualità delle cure e l’impiego delle risorse

Si chiama Diabcare 2015 il progetto presentato il 13 novembre a Pistoia, ma l’acronimo non rimanda a definizioni anglosassoni, in quanto sta per “Il DIABetico al Centro di un percorso di continuità Assistenziale ospedale-terRitorio:Il nEtwork 2015”. Una denominazione in sé molto esplicativa degli scopi e degli attori coinvolti. “Il diabete è il caso più emblematico delle malattie croniche: nel giro di trent’anni i malati sono più che raddoppiati per raggiungere e di fronte a un’epidemia di queste dimensioni è indispensabile che ospedale e territorio, professionisti e caregiver e pazienti facciano davvero rete”, ha esordito Andrea Giacomelli, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Pistoia, presentando il progetto, che ha ottenuto il patrocinio della Fofi. 

Diabcare 2015, quindi, vede la partecipazione degli specialisti dell’Unità operativa di diabetologia dell’UO di diabetologia dell’Ospedale di Pistoia, guidata da Roberto Anichini, i medici di medicina generale, il Ccm (Chronic Care Model), l’Associazione diabetici, che qui ha sempre svolto un’azione molto efficace e, appunto, i farmacisti di comunità. Il progetto, in estrema sintesi, prevede una presa in carico totale del paziente al fine di realizzare, come sottolineato da Anichini, la continuità assistenziale, facendo leva sull’integrazione informatica. L’obiettivo è condividere informazioni, nel rispetto della privacy, offrire prestazioni di telemedicina (consulenze on-line tra il Mmg e lo specialista e tra questi e il paziente), monitorare l’utilizzo dei farmaci e dei presidi sanitari e snellire la gestione delle pratiche burocratiche (piani terapeutici, rinnovo presidi e altre) fornendo in tempi brevi tutta la documentazione necessaria in formato elettronico per via telematica, limitando al massimo le necessità di spostamento del paziente stesso o dei familiari.
Un programma molto ambizioso che è stato preparato da momenti di approfondimento e che ora prende il via con una prima fase di verifica della fattibilità dell’integrazione informatica e successivamente un test operativo su un primo nucleo di pazienti , medici di medicina generale e farmacisti. Quale sarà il ruolo di questi ultimi lo spiega Andrea Giacomelli: “Due sono gli aspetti che ritengo fondamentali: il primo è collaborare con il paziente e il medico per ottenere l’aderenza terapeutica il che significa corretta assunzione dei farmaci ma anche prevenzione di eventuali interazioni farmacologiche , per esempio con i prodotti di automedicazione o con gli integratori, così come il rafforzamento del messaggio sulle indicazioni di stile di vita ; l’altro aspetto è l’uso corretto e razionale dei presidi, dagli aghi da insulina alle strisce per autocontrollo della glicemia. Tutti aspetti in cui il farmacista, anche nella recente sperimentazione federale dell’I-MUR, ha mostrato di poter fare la differenza“.

L’obiettivo è dunque duplice: il miglioramento della qualità della cura e quindi della vita del paziente e l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse del Servizio sanitario, anche attraverso la diminuzione dei ricoveri. Un obiettivo che vede uniti i professionisti sanitari della provincia, come testimoniato dall’affollato dibattito cui hanno partecipato, con Anichini e Giacomelli, Antonio Mazzinghi, presidente Assocazione diabetici pistoiesi,Egisto Bagnoni presidente Ordine provinciale medici e chirurghi, Chiara Gherardeschi responsabile staff direzione aziendale Asl 3 e Daniele Mannelli direttore Società della salute Pistoia.

 

 

da quotidianosanità.it