Utilità del nondipping come predittore di neuropatia autonomica nel diabete di tipo 1

Sebbene nel diabete sia ben documentato il valore prognostico della ridotta caduta notturna della pressione arteriosa (PA) (nondipping), il suo valore predittivo riguardo alla presenza di neuropatia autonomica (NA) non è invece stabilito.

Questo studio ha valutato se il nondipping, definito come variazione giorno-notte della PA ≤ 0%, possa essere assunto come indice diagnostico di NA e la sua accuratezza nel discriminare tra diabetici di tipo 1 con e senza NA.

Pazienti e metodi
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In 87 diabetici di tipo 1 con normale funzione renale e non proteinurici (età 36 ± 11, durata 17 ± 9 anni, BMI 24 ± 4 kg/m2, HbA1c 7,9 ± 1,7%, creatininemia 0,76 ± 0,18 mg/dl, PA casuale 119/73 ± 14/9 mmHg, 23 microalbuminurici), abbiamo eseguito 4 test cardiovascolari standard e il monitoraggio 24-h della PA, e calcolato la variazione % giorno-notte (Δ) della PA sistolica (PAS) e diastolica (PAD).

Risultati.

16 pazienti avevano un Δ PAS e/o un Δ PAD ≤ 0%, e 13 di essi presentavano una NA (χ2 = 4,5; p = 0,03). Benché il nondipping fosse associato a retinopatia, nefropatia, neuropatia e ipertensione, in un’analisi multivariata con correzione per tutte le variabili associate, lo score autonomico, ricavato dalle risposte ai test cardiovascolari, risultava il maggior determinante del Δ PA (p < 0,005).
D’altra parte, all’analisi di regressione logistica multipla con correzione per sesso, età, e BMI, l’odds ratio, per la presenza di NA, era 7 volte maggiore nei pazienti con Δ PAS ≤ 0% rispetto a quelli senza (odds ratio 6,97, 95% CI 1,4-34,9; p = 0,018).
Utilizzando l’analisi ROC (Receiver Operating Characteristic Curve), il Δ PA presentava un’accettabile accuratezza diagnostica nel discriminare tra pazienti con e senza NA (area sotto la curva ROC 0,69 ± 0,06 e 0,72 ± 0,05 per Δ PAS e Δ PAD rispettivamente).
I valori di cut-off più adeguati erano 0% per il Δ PAS [sensibilità 26%, specificità 95%, valore predittivo positivo (PPV) 87%, valore predittivo negativo (NPV) 49%] e 5% per il Δ PAD (sensibilità 26%, specificità 92%, PPV 81%, NPV 48%). Questi cut-off presentavano infatti i valori migliori di likelihood ratio, il rapporto tra sensibilità e (1-specificità), 5,2 e 3,3, rispettivamente. Il cut-off di 10% era invece dotato di bassa specificità (51% per il Δ PAS e 71% per il Δ PAD).

Conclusioni.

Nei diabetici di tipo 1 con normale funzione renale, un valore di Δ PAS ≤ 0%, identifica con alta probabilità la presenza di NA. Il nondipping ai cut-off proposti può essere considerato un indice aggiuntivo di NA, dotato di altà specificità e bassa sensibilità, e la variazione giorno-notte della PA può essere leggittimamente usata per la diagnosi di NA.

 

 

di Morganti R, Mandica S, Maiello MR, Spallone V
Endocrinologia, Dipartimento di Medicina Interna, Università
Tor Vergata, Roma

da GIDM

20 aprile 2007