Più sport… meno insulina

La pratica di attivita’ sportiva, meglio se di tipo aerobico, puo’ aiutare a ridurre le dosi di insulina necessarie a regolare la glicemia nei pazienti con diabete giovanile (di tipo uno), migliorando sensibilmente la qualita’ di vita dei pazienti e prevenendo conseguenze a lungo termine della malattia.

E’ quanto affermato dall’endocrinologo Pier Paolo De Feo dell’Universita’ di Perugia nel corso dell’incontro, al Coni, per la consegna dei premi ”Changing Diabetes” a 13 atleti con la malattia che si sono distinti in varie discipline sportive, testimoniando che lo sport e’ un tassello importantissimo anche per la salute dei diabetici. ”Il binomio tra sport e salute e’ indissolubile e l’impegno del Governo per ribadirlo e riaffermarlo in questa legislatura e’ prioritario”, si legge in un messaggio inviato al convengo dal Ministro per le politiche Giovanili e le Attivita’ Sportive Giovanna Melandri.
La Melandri ha ringraziato i promotori della campagna Changing Diabetes, l’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici (ANIAD) e la Federazione Italiana Hochey, il cui presidente, Luca Di Mauro, ha annunciato il sostegno alla campagna di sensibilizzazione sul diabete con la presenza, il prossimo anno, sulle maglie della Nazionale Italiana del logo ‘Changing Diabetes’, iniziativa promossa pure dalla Novo Nordisk.

In Italia ci sono oltre 3 milioni di diabetici, 25 milioni in Europa, e la malattia e’ la quarta causa di morte nel mondo. Lo sport e’ un’arma importantissima nella prevenzione e nella gestione della malattia, ha spiegato De Feo, sia per il diabete di tipo 1 (insulino dipendente), sia per quello insulino-resistente o adulto (tipo 2).
Un’ulteriore dimostrazione di quanto lo sport faccia bene non solo a tutta la popolazione ma anche ai pazienti affetti da queste patologie, e’ rappresentata dalle centinaia di chilometri che sette pazienti, tra i 19 e i 40 anni, hanno percorso, in bici la scorsa settimana, da Perugia in Olanda: Duecento chilometri al giorno per sette giorni, ha aggiunto l’endocrinologo, uno sforzo estremo a dimostrazione del fatto che per i pazienti con diabete non ci sono preclusioni praticamente verso alcuna disciplina sportiva.
Anzi, ha ribadito De Feo, questa iniziativa ha permesso di monitorare in tempo reale la risposta del loro organismo alla fatica intrapresa, evidenziando la possibilita’ del soggetto di ridurre drasticamente la dose di insulina di cui ha bisogno per controllare lo zucchero nel sangue, con riduzioni che vanno dal 40 al 75%.

”L’attivita’ aerobica – ha detto l’endocrinologo – migliora la sensibilita’ dell’organismo all’insulina, permettendo una riduzione di dose, noi stessi non ci aspettavamo una riduzione cosi’ significativa anche tenuto conto di quanto mangiassero i ciclisti per sostenere lo sforzo”. Ma allora qual e’ lo sport piu’ adatto per i diabetici? Per quelli con diabete 1, ha spiegato De Feo, tutti gli sport aerobici, senza limiti, evitando magari quelli pericolosi in caso di ipoglicemie, come l’automobilismo e la box.
Per i diabetici di tipo due, di solito in condizioni di sovrappeso, anche un’attivita’ sportiva moderata ma continua che li aiuti a perdere chili: camminare e’ l’ideale, ha suggerito, dai 30 ai 60 minuti al giorno per 5 giorni per ridurre il peso, la pressione, i grassi cattivi nel sangue e la glicemia, un toccasana quindi per questi soggetti.

Per tutti i diabetici, quindi, un si’ netto allo sport, che non solo mantiene in forma ma, obbligando a capire meglio il proprio corpo e la reazione alla fatica, educa a gestire al meglio la malattia.

 

 

(ANSA)

11 settembre 2006