Nel diabetico con scompenso cardiaco meglio la metformina?

Secondo una revisione sistematica la metformina sarebbe l’antidiabetico da preferire nei casi di scompenso cardiaco, ma rimangono perplessità a causa della qualità degli studi considerati.

Questa revisione sistematica della letteratura si proponeva di valutare quale farmaco antidiabetico sia preferibile usare nel paziente con scompenso cardiaco e diabete.

Nell’analisi sono stati inclusi 8 studi, sia RCT che studi di coorte.
In 3 studi su 4 si è trovato che l’uso dell’insulina risultava associato ad un aumento della mortalità totale (OR 1,25; IC95% 1,03-1,51).
In 2 studi la metformina era associata ad una riduzione della mortalità totale (HR 0,86; 0,78-0,97) rispetto agli altri farmaci e all’insulina; un trend simile si riscontrò in un terzo studio. Inoltre la metformina non era associata ad un aumento dei ricoveri per scompenso.

In 4 studi l’uso dei glitazoni risultò associato ad una riduzione della mortalità totale (pooled OR 0,83; 0,71-0,97) ma anche ad un aumento dei ricoveri per scompenso cardiaco (pooled OR 1,13; 1.04-1,22). Due studi sulle sulfoniluree hanno fornito risultati contrastanti, probabilmente a causa di differenze nell’uso dei trattamenti di paragone.

Gli autori, dopo aver sottolineato che in tutti gli studi vi erano limitazioni importanti, concludono che la metformina è l’unico agente antidiabetico non associato a rischi nei pazienti con diabete e scompenso cardiaco.

Fonte: Eurich DT et al. Benefits and harms of antidiabetic agents in patients with diabetes and heart failure: systematic review. BMJ 2007 Sept 8; 335:497