Minor rischio di diabete e di morte precoce nelle donne se riducono il consumo di bibite zuccherate

La riduzione del consumo di bevande zuccherate, che nella aree urbane non accenna a diminuire, è stato collegato a un minor rischio di morte prematura nelle donne, secondo i risultati di uno studio statunitense appena pubblicato sulla rivista Circulation

Numerose ricerche hanno trovato una relazione tra il consumo di bevande zuccherate e l’aumento di peso, come anche di un maggior rischio di diabete di tipo 2, malattie cardiache e ictus. Tuttavia, fino a oggi pochi studi avevano esaminato l’associazione tra bevande zuccherate e morte prematura. 

Un nuovo studio suggerisce che assumere due bevande al giorno sotto forma di bibite zuccherate, bevande sportive e succhi di frutta, potrebbe avere un impatto significativo sulla salute e sulla longevità. 

Le bevande zuccherate sono la principale fonte di zuccheri aggiunti nella dieta negli Stati Uniti e includono l’intero spettro di bevande analcoliche gassate e non gassate, bevande alla frutta e bevande sportive che contengono dolcificanti calorici aggiunti come lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, il saccarosio o succhi di frutta concentrati. 

Anche se nell’ultimo decennio il consumo di bevande zuccherate è diminuito, i dati a livello nazionale mostrano un leggero rimbalzo del consumo negli ultimi anni tra gli adulti nella maggior parte delle fasce di età, con un consumo medio di 145 kcal al giorno, che equivalgono al 6,5% dell’assunzione energetica. È invece superiore nei giovani adulti, nei quali contribuisce al 9,3% delle calorie giornaliere negli uomini e all’8,2% nelle donne. 

Sono livelli che quasi superano le raccomandazioni dietetiche a non assumere più del 10% dell’energia totale da tutti gli zuccheri aggiunti. Il consumo di bevande zuccherate sta peraltro aumentando in modo drammatico anche in altre parti del mondo, in particolare nei paesi in via di sviluppo, a causa della maggiore urbanizzazione e della pressione del marketing. 

Un ampio studio durato decenni
La ricerca statunitense ha coinvolto oltre 80mila donne e 37mila uomini che sono stati seguiti per quasi tre decenni e che ogni quattro anni sono stati invitati a completare sondaggi sulla loro dieta e sullo stile di vita. 

I risultati hanno mostrato che le donne che bevevano da due a sei bevande zuccherate a settimana avevano il 6% di probabilità in più di morire durante il periodo di studio, rispetto a quelle che consumavano meno bevande. 

Come affermato dall’autore principale Vasanti Malik, dell’Harvard T.H. Chan School of Public Health’s Department of Nutrition, «i nostri risultati supportano ulteriormente le evidenze secondo le quali, per migliorare la salute e la longevità complessive, è importante limitare l’assunzione di bevande zuccherate sostituendole con altre tipi di bevande, preferibilmente semplice acqua». 

Meglio, ma di poco, le bevande con dolcificanti artificiali
I ricercatori hanno trovato un’associazione positiva con la quantità assunta di bevande zuccherate e il rischio di mortalità, fondamentalmente cardiovascolare, con un’associazione più forte tra le donne rispetto agli uomini. Hanno inoltre rilevato una modesta associazione positiva con il rischio di mortalità per cancro. 

Anche le bevande con dolcificanti artificiali sono state associate positivamente alla mortalità totale e cardiovascolare, a livelli elevati di assunzione (almeno 4 bevande al giorno), con associazioni statisticamente significative solo tra le donne, senza però correlazione con il rischio di mortalità per cancro. Inoltre la sostituzione di 1 bevanda zuccherata con una dolcificata artificialmente è stata associata a una modesta riduzione della mortalità totale e causa specifica. 

Il coordinatore dello studio Yasmin Mossavar-Rahmani dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, ha dichiarato che «le donne che all’inizio del nostro studio non avevano malattie cardiache o diabete ed erano obese, avevano il doppio delle probabilità di avere un ictus ischemico o dovuto a coaguli». 

Il coautore dello studio Walter Willett, dello stesso istituto, ha aggiunto che «questi risultati sono coerenti con le ben note conseguenze che un’elevata assunzione di zuccheri comporta sui fattori di rischio metabolici e con la forte evidenza che assumere bevande zuccherate aumenta il rischio di diabete di tipo 2, di per sé un importante fattore di rischio per la morte prematura». 

Implicazioni cliniche
Come sottolineato dagli autori, i risultati supportano ulteriormente le raccomandazioni per limitare l’assunzione di bevande addizionate di zucchero e per assumere con moderazione quelle dolcificate in modo artificiale, allo scopo di migliorare la salute e la longevità. 

Queste ultime potrebbero essere usate per sostituire le bevande zuccherate in chi ne fa un uso abituale, anche se un loro maggior consumo dovrebbe essere scoraggiato. Le politiche sanitarie dovrebbero continuare a insistere nel limitare il consumo di bibite zuccherate, ma dovrebbero anche spingere a sostituirle con bevande alternative, con particolare enfasi sull’utilizzo della sola acqua. 

Malik VS et al. Long-Term Consumption of Sugar-Sweetened and Artificially Sweetened Beverages and Risk of Mortality in US Adults. Circulation 2019.

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Da PHARMASTAR