Le donne in gravidanza rischiano di più

Secondo il Centro statunitense per il controllo delle malattie, mentre solo una donna su cento individui è in gravidanza, ben 6 su 100 malati sono gestanti. Questo vuol dire che le gravide sono almeno tre volte più a rischio di ammalare degli altri soggetti. L’influenza suina, poi, è più pericolosa per le donne incinte perché colpisce prevalentemente il sistema respiratorio ed i polmoni. La capacità respiratoria infatti, con il procedere della gestazione, è già di per se stessa ridotta a causa del sollevamento del diaframma in conseguenza della crescita dell’utero. Queste due ragioni ci fanno, a priori, consigliare la vaccinazione.

IL RIFIUTO DEL VACCINO – Oggi, però, molte donne rifiutano il nostro consiglio poiché sono più preoccupate del rischio del vaccino che dell’influenza la cui pericolosità e diffusione sono poco avvertite. Questo atteggiamento è destinato però a mutare se e quando l’infezione comincerà a diffondersi ed allora potrebbe essere troppo tardi per godere della protezione del vaccino che, sappiamo, richiede alcune settimane per instaurarsi. In particolare le gestanti sono preoccupate per l’adiuvante inserito nel vaccino, un composto che ne amplifica l’effetto e che è stato in passato ritenuto responsabile di danni neurologici. In realtà questa sua pericolosità non è mai stata dimostrata in numerosi ed estesi studi compiuti dalle maggiori agenzie sanitarie internazionali.

DISTINZIONI – Detto questo bisognerà tener conto di almeno tre categorie di gestanti ed operare secondo la buona pratica clinica. La prima categoria è quella delle donne sane che si trovano ancora all’inizio della gravidanza. La seconda, comprende le gestanti sane nel secondo e terzo trimestre di gravidanza ed il terzo gruppo comprende le gestanti con problematiche ostetriche, quali l’obesità, il diabete, l’ipertensione ed altre affezioni che ne compromettono lo stato di salute. Nel primo gruppo riterrei non indicato vaccinarsi, nel secondo vi è il consiglio di farlo, per il terzo l’obbligo.

GLI ANTIVIRALI – Nel caso che si abbia timore di vaccinarsi le terapie con farmaci antivirali sono efficaci ed innocue, l’importante è iniziarle il più presto possibile. Vi sono poi i soggetti a maggior rischio di infettarsi come le lavoratrici impiegate in ambienti a rischio di contagio. Queste è bene che usino grande prudenza nell’avvicinare soggetti con segni di infezione, indossino guanti, respirino attraverso mascherine e arieggino sempre gli ambienti di lavoro. In quei casi in cui vi sia il sospetto di essersi esposte all’infezione i farmaci antivirali sono molto efficaci anche come profilassi, a dosaggio inferiore e sempre assunti tempestivamente.

Claudio Giorlandino
Ginecologo, Presidente SIDIP, Società Italiana di Diagnosi Prenatale

da Corriere Salute