L’artrite reumatoide condiziona la qualità della vita

Una nuova ricerca condotta in 11 Paesi europei, tra i quali l’Italia, evidenzia il significativo impatto che dolore e rigidita’ articolare mattutina, causati dall’artrite reumatoide, hanno sulle condizioni di vita dei pazienti. Effettuata da Ipsos MORI e commissionata da Mundipharma, l’indagine ha coinvolto 100 pazienti italiani (su un totale di 750 pazienti europei) con artrite reumatoide associata, al risveglio, a dolore e rigidita’ delle articolazioni, rivelando che oltre tre quarti di essi (76%, contro una media europea del 60%) sono concordi nel ritenere che questi sintomi condizionino la loro esistenza e quasi la meta’ (47%) afferma che abbiano effetti sulle relazioni personali.
Nel complesso, il 94% dei pazienti italiani – rispetto all’82% dei pazienti europei – riconosce che la ridotta funzionalita’ mattutina compromette pesantemente la loro qualita’ di vita. Per coloro che sono affetti da artrite reumatoide, il mattino e’ in genere il momento peggiore della giornata, a causa della difficolta’ nello svolgimento dei propri compiti, dovuta alla rigidita’ articolare, al dolore e agli altri sintomi indotti dalla malattia.
Il 90% dei pazienti con artrite reumatoide che attualmente lavorano concorda sul fatto che la compromessa funzionalita’ mattutina impatti negativamente e in modo significativo sul proprio lavoro, contro una media europea pari al 73%.
“L’artrite reumatoide e’ una patologia che colpisce circa 350.000 pazienti in Italia, soprattutto donne, con un rapporto rispetto agli uomini di 5:2”, spiega il professor Maurizio Cutolo, Direttore della Clinica Reumatologica del Dipartimento di Medicina Interna dell’Universita’ di Genova.
“La rigidita’ e il dolore articolare mattutini, di cui soffrono questi pazienti, risultano avere un impatto negativo diretto sulla loro qualita’ di vita. La terapia cortisonica ha rappresentato e rappresenta uno dei migliori sistemi di trattamento dell’infiammazione nell’artrite reumatoide. La disponibilita’ di cortisonici in grado di ottimizzare l’effetto anti-infiammatorio e, quindi, di migliorare il problema della rigidita’ articolare mattutina e’ diventata una realta’, grazie alla tecnica farmaceutica che oggi ci permette una somministrazione programmata notturna del farmaco”. E’ da poco disponibile anche in Italia, infatti, un innovativo trattamento a base di prednisone a rilascio programmato, che e’ stato approvato per i pazienti affetti da artrite reumatoide associata a rigidita’ mattutina. Assumendo il farmaco alle ore 22.00, un meccanismo originale di rilascio programmato consente di erogare basse dosi di prednisone da 4 a 6 ore dopo l’ingestione, cioe’ quando, nelle prime ore della notte, si sviluppa l’infiammazione e si verifica il danno tissutale.

 

AGI