La pandemia del diabete

Nel 1985 trenta milioni di persone nel mondo soffrivano di diabete. Nel 2003 il numero totale è stato di 194 milioni. Oggi vi sono 246 milioni di persone con diabete e le previsioni indicano che entro il 2025 la cifra salirà a 380 milioni. Se la crescita continua a questi ritmi, entro il 2025 il diabete sarà la peggiore pandemia che abbia mai colpito il mondo.

Incremento previsto del numero di persone con diabete entro il 2025

  • Africa: + 80,1 per cento
  • Mediterraneo orientale e Medio Oriente: + 81,4 per cento
  • Europa: + 20,6 per cento
  • Nord America: + 43,4 per cento
  • America del Sud e America Centrale: + 101,7 per cento
  • Sud-est asiatico: + 72,6 per cento
  • Pacifico orientale: + 48,4 per cento

Il diabete è una patologia cronica, potenzialmente debilitante e spesso mortale. Una pandemia nascosta e silenziosa che provoca terribili conseguenze a livello globale: si calcola che nel 2007 il diabete abbia causato 3,8 milioni di morti in tutto il mondo, quasi l’equivalente del HIV/AIDS. A tale dato si devono sommare le complicanze, spesso terribili, cui vanno incontro le persone con diabete: singoli individui e famiglie in tutto il mondo temono e subiscono l’invalidità ed il deterioramento della qualità della vita causati dal diabete – sia esso non diagnosticato o non curato adeguatamente – e dalle sue complicanze.

I dati parlano da soli

  • Il diabete è la prima causa di insufficienza renale nei paesi sviluppati.

•  La probabilità di subire l’amputazione di un arto inferiore è di 15-40 volte più alto nelle persone con diabete rispetto al resto della popolazione.

  • Il diabete è la prima causa di cecità negli adulti.
  • Ogni anno sette milioni di persone si ammalano di diabete.
  • Il diabete è la quarta causa di morte per malattia.
  • Almeno il 50 per cento delle persone affette da diabete non è consapevole della propria condizione e in alcuni paesi questa percentuale raggiunge l’80 per cento.
  • Ogni 10 secondi 2 persone si ammalano di diabete.
  • I paesi che non hanno incluso nei programmi sanitari nazionali provvedimenti specifici per la cura del diabete sono circa il 25 per cento.

 

Il diabete è una delle sfide più gravi che il mondo moderno si trovi ad affrontare, ma tale tendenza potrà essere invertita grazie ad un lavoro congiunto di tutti gli attori coinvolti dalla patologia. Un lavoro che consenta di misurare, valutare e condividere i risultati.

IL DIABETE IN ITALIA

Il 4,6 per cento degli italiani, pari a circa 2.700.000 persone, soffre di diabete. In particolare, 4,9 per cento le donne e 4,4 per cento gli uomini.

•  La prevalenza standardizzata, nel corso degli anni, è aumentata dal 4,2 per cento nel 2002 al 4,6 per cento nel 2007.

•  La prevalenza del diabete aumenta con l’età fino al 17,6 per cento nella fascia di età oltre ai 75 anni.

•  Nella fascia d’età 35-74 anni la prevalenza è maggiore fra gli uomini, mentre nella fascia oltre i 75 anni è più alta fra le donne.

•  L’area con la prevalenza più alta di persone con diabete è il Mezzogiorno, con un tasso del 5,6 per cento, seguita dal Centro con il 4,4 per cento e dal Nord con il 4,0 per cento.

Fonte: Annuario Statistico ISTAT 2007

IL COSTO DEL DIABETE

– Il diabete è uno tra i problemi di salute più costosi al mondo. Infatti, per la sua cura, ogni anno sono spese centinaia di miliardi di dollari. Dato allarmante se si pensa che i costi delle terapie crescono più velocemente della popolazione mondiale.

– L’International Diabetes Federation ha calcolato che nel 2007 i costi sanitari diretti a livello globale per pazienti tra i 20 e i 79 anni sono variabili tra 232-422 miliardi di dollari USA. Se la previsione di incremento del numero delle persone con diabete si avvera, i costi sanitari aumenterenno fino a raggiungere, entro il 2025, un range compreso tra i 303-559 miliardi di dollari USA.

– Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i costi diretti di patologie collegate al diabete incidono dal 2,5 per cento al 15 per cento sul bilancio sanitario annuale di un paese. La percentuale è variabile in base alla prevalenza locale di diabete ed al grado di eccellenza delle terapie disponibili. Nel 2025 tale dato potrebbe avere un aumento del 7-13 per cento, fino a raggiungere il 40 per cento nei paesi ad alta prevalenza.

–  Nelle valutazioni del peso economico del diabete è necessario considerare non solo i costi diretti, ma anche quelli indiretti: la perdita di produttività dovuta all’incapacità di lavorare, alla patologia, all’invalidità, al pensionamento anticipato ed alla morte prematura. Questi costi sono più difficili da valutare, ma possono essere ancora più importanti dei costi medici diretti. Ad esempio, si consideri che in 25 paesi latino-americani i costi sostenuti per la perdita di produttività dovuta al diabete possono superare di cinque volte quelli diretti derivati dalla terapia antidiabetica. Tra i costi indiretti sono da considerare anche: i mancati guadagni delle famiglie dovuti al diabete ed alle sue complicanze; l’assistenza alle persone con diabetie in case di cura o a domicilio; i trasporti e le attrezzature. Questi costi sociali possono essere maggiori della somma di tutti gli altri e sono la diretta conseguenza di complicanze ed invalidità causate da una cattiva gestione del diabete. Si calcola che in Danimarca incidano per il 76 per cento sui costi totali del diabete.

– I costi del diabete sono esorbitanti persino nei paesi industrializzati, dove la terapia antidiabetica è considerata prioritaria. In Danimarca, ad esempio, i costi di ospedalizzazione sono 10 volte più alti per pazienti che soffrono di complicazioni gravi e 4 volte più alti per pazienti con complicazioni meno gravi rispetto ai costi per pazienti che non soffrono di complicazioni.

– La spesa mondiale nel 2007 per cure mediche collegate al diabete e alle sue complicazioni è stimata a 215-375 miliardi di dollari USA.

– Nei paesi industrializzati circa il 25 per cento delle spese sanitarie collegate al diabete è impiegato per curare livelli glicemici elevati, il 25 per cento per curare le complicazioni a lungo termine – prevalentemente malattie cardiovascolari – ed il 50 per cento per le spese sanitarie generali supplementari che il diabete comporta. Nei paesi ricchi come gli Stati Uniti, le persone con diabete assicurate pagano il 10-15 per cento delle loro spese mediche, mentre il 20 per cento dei diabetici non è coperto da un’assicurazione medica statale o privata.

– Si ritiene che nei paesi a basso reddito la spesa per il diabete sia quasi interamente destinata a farmaci che impediscono il decesso per glicemia elevata.

– La mortalità per diabete di tipo 1 è particolarmente alta nei paesi poveri, dove molti bambini muoiono perché i governi non sovvenzionano l’accesso ai farmaci salva-vita che spesso non sono disponibili a nessun prezzo. In Zambia una persona affetta da diabete, che ha bisogno dell’insulina per sopravvivere, potrà vivere in media 11 anni; in Mali la sua aspettativa di vita è di 30 mesi e in Mozambico un paziente con diabete che necessita di insulina morirà entro 12 mesi.

– Delle persone che soffrono di diabete di tipo 2 più della metà non sa di essere malata e questo costa alla società milioni di dollari per curare la numerose gravi complicanze che insorgono in seguito al diabete non diagnosticato o curato male (cecità, insufficienza renale, malattie nervose, amputazioni di arti e malattie cardiache).

 

Dunque urge agire! Infatti, se non facciamo nulla:

  • Il diabete minaccerà i guadagni del progresso economico in tutto il mondo.
  • I bilanci statali dovranno affrontare l’enorme peso delle terapie anti-diabetiche in termini di assegni di invalidità, pensioni, servizi sociali e sanitari.
  • Assicurazioni mediche private e datori di lavoro dovranno affrontare un vertiginoso aumento dei costi per via del crescente numero di diabetici.


IMPATTO ECONOMICO DEL DIABETE IN ITALIA


Ogni persona con diabete costa mediamente al Servizio Sanitario Nazionale € 2.589 all’anno per i soli costi diretti della patologia. Da questo importo sono escluse le spese legate alla fornitura di materiale per l’autocontrollo e per la somministrazione dell’insulina.

– Questo valore corrisponde al 54 per cento in più di quanto il SSN spende per ogni persona senza diabete di pari sesso, età e seguita dallo stesso medico di Medicina Generale.

– Il costo totale è così ripartito: 32 per cento per l’assistenza farmaceutica, 49 per cento per i DRG (Diagnosis-related group) derivanti dai ricoveri ospedalieri e 19 per cento per l’assistenza ambulatoriale.

– Il solo costo dell’assistenza farmaceutica è dell’81 per cento superiore nei soggetti con diabete rispetto ai non diabetici, mentre quello dei ricoveri è del 43 per cento superiore.

– La spesa per farmaci, al di fuori di quelli utilizzati per trattare l’iperglicemia, è superiore del 56 per cento nelle persone con diabete rispetto ai non diabetici (€ 656/anno vs. € 454), dal momento che le persone con diabete risultano sia più frequentemente sia più intensamente trattate.

– I ricoveri ospedalieri costituiscono la prima fonte di spesa sanitaria nelle persone con diabete e sono quasi tutti motivati dalla comparsa o aggravamento di complicanze del diabete.


Fonte: Osservatorio ARNO Diabete

IL DIABETE IN CIFRE

•  Nello spazio di una generazione la prevalenza del diabete nel mondo è aumentata di sei volte. Attualmente 246 milioni di persone nel mondo soffrono di diabete e le previsioni indicano che entro il 2025 la cifra salirà a 380 milioni.

•  Oltre il 50 per cento delle persone con diabete ignora la propria condizione. Ciò costa alla società milioni di dollari al fine di curare la numerose gravi complicazioni che insorgono in seguito al diabete non diagnosticato o curato male (cecità, insufficienza renale, malattie nervose, amputazioni di arti e malattie cardiache).

•  Dei dieci paesi con il più alto numero di persone con diabete, sette (India, Cina, Russia, ecc.) si trovano nel mondo in via di sviluppo. Ma anche i paesi ricchi sono colpiti dalla pandemia (Stati Uniti, Giappone, ecc.).

•  Oltre il 50 per cento degli adulti di età superiore ai 35 anni che vive in comunità indigene in tutto il mondo soffre di diabete.

•  Entro il 2025 oltre il 80 per cento dei casi di diabete sarà riscontrato nei paesi a medio e basso reddito.

•  La prevalenza del diabete in India equivale a quella negli Stati Uniti, visto che colpisce il 8 per cento della popolazione in entrambi i paesi. In India si tratta di 41 milioni persone, negli Stati Uniti di 19 milioni.

•  Il diabete causa 3,8 milioni di decessi a livello globale, vale a dire oltre il 6 per cento della mortalità mondiale totale, una cifra paragonabile per dimensioni al numero di decessi per HIV/AIDS nel 2002. Ogni dieci secondi una persona muore per una malattia legata al diabete. Il diabete è la quarta causa di morte per malattia nel mondo.

•  Il diabete di tipo 2 rappresenta l’85-95 per cento dei casi di diabete nei paesi sviluppati ed una percentuale ancora più alta nei paesi in via di sviluppo. Si ritiene che si possa prevenire l’80 per cento dei casi di diabete di tipo 2 tenendo sotto controllo l’alimentazione, aumentando l’attività fisica e migliorando le condizioni di vita.

•  La prevalenza del diabete di tipo 1, che colpisce soprattutto i giovani, cresce a livello mondiale ad un ritmo annuale del 3 per cento.

•  I costi umani ed economici del diabete possono essere ridotti notevolmente se si investe nella prevenzione, soprattutto nella diagnosi precoce, per impedire l’insorgere di complicazioni legate al diabete.

 

Non si può più scegliere di non agire.

 

Fonte Novo Nordisk